I funerali di Jean-Marie Le Pen: una saga familiare tra onori e rifiuti
2025-01-12
Autore: Giovanni
Aeroporto di Nairobi. 7 gennaio. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, è di ritorno in patria dopo una visita a Mayotte, devastata recentemente da un terribile ciclone. Non appena l’aereo atterra a Nairobi, i giornalisti, riattivando i loro telefonini, scoprono che Jean-Marie Le Pen, figura controversa e patriarca del clan Le Pen, è morto durante il volo. È così che, con grande tristezza, Marine apprende la notizia. Dopo un momento di profondo dolore, rifugiandosi nella cabina di pilotaggio, riesce a riprendere il controllo e, all'arrivo a Parigi, condivide il suo affetto per il padre con un tweet toccante: «L'età ha preso il guerriero ma ci ha restituito nostro padre. La morte ce lo ha restituito. Buon vento, buon mare papà!».
Il silenzio che ha seguito questo lutto segna la fine di anni di conflitti e rivalità all'interno di una delle famiglie più discusse della politica francese. La tumultuosa saga del clan Le Pen è costellata di strappi e tradimenti, iniziando dal 1987, quando Jean-Marie si separò dalla prima moglie Pierrette Lalanne, una donna che non ha mai lesinato nel criticare il marito. Per vendetta, Pierrette posò per Playboy e rilasciò dichiarazioni denigratorie su Jean-Marie, ma lui, incorrotto dallo scandalo, continuò la sua ascesa politica.
Nel 1998, dopo che Jean-Marie fu condannato a due anni di ineleggibilità per aver aggredito una candidata socialista, Bruno Mégret tentò di silenziare il patriarca, favorendo un’alleanza con i gollisti grazie all'aiuto di Marie-Caroline, la figlia primogenita. Ma Jean-Marie, con il suo carisma, si affermò decisamente, lasciando fuori dalla famiglia anche la propria figlia. Nel 2003 suo padre decise di investire su Marine, affidandole la carica di vicepresidente, che nel 2011 divenne presidente del partito, portando il Rassemblement National verso posizioni più moderne e di successo.
Questo nuovo corso, però, creò tensioni: nel 2015, Marine espulse il padre, segnando un punto di non ritorno nei loro rapporti. «Che rapporti ho con mio padre? Zero. E zero resterà», dichiarò in un'intervista. Anche in eventi familiari come il secondo matrimonio di Jean-Marie e le nozze della nipote Marion, la sua assenza fu evidente, simboleggiando una rottura profonda e duratura.
La morte, però, ha la capacità di unire. Marine ha organizzato personalmente i funerali del padre a Trinité-sur-Mer, un gesto significativo. Solo 200 persone, selezionate con cura, sono state invitate per onorare la sua memoria. Per i vecchi collaboratori e amici del patriarca, le sorelle Le Pen hanno programmato una cerimonia pubblica a Parigi per il 16 gennaio, nella chiesa di Notre-Dame du Val-de-Grâce.
Questa storia di rancori familiari si conclude con una riflessione su quanto il tempo possa sanare ferite, anche in famiglie in cui i conflitti sembrano insormontabili. La saga dei Le Pen continua a scrivere capitoli intriganti nel libro della storia politica francese.