Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che a partire dal 2 aprile entreranno in vigore nuovi dazi sui prodotti europei. Questi dazi colpiranno una vasta gamma di beni, creando preoccupazioni non solo per i produttori europei, ma anche per gli importatori statunitensi.

Con l'introduzione di queste misure, i prodotti alimentari e vinicoli, in particolare, subiranno un impatto significativo. Secondo gli esperti, i dazi sul vino porterebbero a un aumento dei prezzi fino al triplo per le bottiglie italiane negli Stati Uniti. Questo potrebbe ridurre drasticamente la loro presenza nei negozi americani, mettendo in crisi i produttori italiani di vino, come il Prosecco e il Chianti, che hanno trovato un mercato fiorente negli USA.

I danni all'export italiano non si fermano al vino; anche altri prodotti tipici come il Pecorino e l'olio d'oliva sono previsti tra quelli colpiti. L'industria agroalimentare italiana, una delle più prestigiose al mondo, potrebbe quindi subire perdite ingenti. Gli esportatori stanno chiedendo al governo di intervenire per proteggere i loro interessi.

In questo clima di tensione, Trump ha anche lanciato minacce nei confronti del settore automobilistico canadese, dichiarando: «Farò chiudere l'industria auto in Canada». Ha successivamente aumentato i dazi su acciaio e alluminio al 50%, per poi fare un parziale dietrofront.

Mentre gli analisti discutono se queste azioni porteranno a un'escalation delle tensioni commerciali, alcuni osservatori avvertono che ciò potrebbe innescare una risposta dell'Unione Europea. La data del 2 aprile rappresenta dunque non solo un punto di svolta per le relazioni commerciali, ma anche un momento cruciale per il futuro del commercio internazionale.