Salute

«Ho lavorato per anni in terapia intensiva e ho ascoltato i rimpianti dei pazienti terminali: ecco cosa pensano prima di morire»

2025-01-21

Autore: Matteo

Perdere una persona è un’esperienza dolorosa non solo per i familiari, ma anche per gli stessi medici che assistono il paziente. Julie McFadden, un'infermiera con anni di esperienza nel reparto di terapia intensiva, condivide la sua esperienza e i profondi rimpianti dei pazienti terminali. "Il mio obiettivo è aiutare le persone ad accettare che la loro vita sta per finire prima che lo comprendano da sole o che a dirglielo sia un familiare" - racconta nel podcast Disruptors di Rob Moore.

Il desiderio dei pazienti è chiaro: "Vorrei non aver sottovalutato la mia salute" è una delle frasi più comuni che Julie ha sentito mentre lavorava nel suo ospedale in California. La sua presenza e il suo approccio empatico l’hanno resa una figura molto apprezzata sui social media, dove condivide storie e lezioni apprese dai suoi pazienti.

Durante le sue conversazioni, molti pazienti le hanno confidato che avrebbero voluto apprezzare di più le piccole cose della vita, come fare lunghe passeggiate o trascorrere più tempo con la famiglia. Tragicamente, spesso la preoccupazione principale riguarda il benessere economico dei propri cari, poiché chi non può permettersi le cure sanitarie o i costi funerari tende a chiedere aiuti finanziari. Julie ha notato che chi ha una situazione economica più stabile riesce ad affrontare la morte con meno ansia e stress.

L’infermiera è determinata a sensibilizzare il pubblico riguardo alla delicatezza degli ultimi momenti di vita. Secondo lei, è fondamentale che tutti siano consapevoli di ciò che accade alla fine del percorso esistenziale, per poter affrontare questa realtà complessa e talvolta difficile da accettare. La sua missione è chiara: dare voce a chi sta affrontando la fine, perché ogni storia merita di essere ascoltata e ogni lezione di vita non dovrebbe andare perduta.