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Hamas in cerca di un nuovo rifugio: Turchia, Libano e Iran sul tavolo delle trattative

2024-11-12

Autore: Alessandra

Negli ultimi tempi, Hamas, il movimento palestinese radicale, ha intensificato le ricerche per un Paese disposto ad ospitare la sua leadership politica, mentre il Qatar subisce pressioni crescenti da parte degli Stati Uniti, di Israele e di altre potenze occidentali. La storica posizione di Doha come rifugio e sostenitore della causa palestinese sembra dunque in fase di cambiamento, lasciando aperta la possibilità di un trasferimento di Hamas in altre nazioni.

Turchia, Libano e Iran emergono come possibili destinazioni, con l'Iran che sembra avere la maggiore probabilità di diventare la nuova casa di Hamas. Fonti ufficiali del movimento hanno comunicato al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat che, sebbene non vi sia stata una richiesta ufficiale da parte del Qatar per lasciare il Paese, è emersa una pressione americana in tal senso, suggerendo una strategia di costrizione nei negoziati per un cessate il fuoco a Gaza.

E sebbene non ci sia un ordine di espulsione formale, potrebbe ridursi a una semplice presenza simbolica di Hamas a Doha, limitandosi a visite occasionali per affrontare questioni palestinesi. Un portavoce del movimento ha dichiarato che mantenere un accordo con il Qatar è importante, e che Hamas si preparerebbe a lasciare autonomamente, evitando imbarazzi per il governo qatariota.

Ma cosa riserva il futuro per la leadership di Hamas? Le opzioni per un nuovo rifugio sono limitate, con Giordania, Egitto e Siria che sembrano chiuse, e altri Paesi come Sudan, Algeria e Yemen che potrebbero non volere承担 il rischio di ospitare il movimento. Questo nonostante alcune nazioni arabe esprimano solidarietà alla 'Resistenza palestinese'.

La Turchia è vista come una possibile alternativa sicura, grazie ai legami solidi tra Ankara e Hamas, consolidati negli ultimi anni grazie alla cooperazione con il Presidente Recep Tayyip Erdogan. Tuttavia, l'Iran, sebbene appaia come un Rifugio privilegiato, offre notevoli rischi, come dimostrato dall'assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuto a Teheran.

In alternativa, il Libano emerge come un'opzione significativa per il movimento, dato che già ospita importanti figure di Hamas e le relative strutture militari e organizzative nei campi palestinesi. Secondo il rapporto della televisione al-Hurra, il Libano non è solo un rifugio, ma anche un centro operativo per Hamas.

Nel breve termine, esperti come Raphael Cohen prevedono che le relazioni di Hamas con Turchia, Libano e Iran rimarranno stabili, considerato che molti di questi Paesi fanno parte dell'Asse della resistenza. Tuttavia, nel lungo periodo, quei legami potrebbero farsi più tesi a causa della continua persecuzione da parte di Israele e delle pressioni esercitate dalla nuova amministrazione americana per ridurre il sostegno a Hamas. I prossimi sviluppi potrebbero dunque portare a scenari inaspettati nella geopolitica della regione.