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Guerra Israele - Hamas, le ultime notizie sul conflitto a Gaza del 21 gennaio. LIVE

2025-01-21

Autore: Maria

L'odierna escalation del conflitto solleva gravi preoccupazioni. L'esercito israeliano ha avviato l'operazione 'Muro di ferro' in Cisgiordania a partire dalla mattinata, con gravi conseguenze: finora sono segnalate otto vittime e almeno 35 feriti, secondo l'agenzia di stampa palestinese ANP Wafa. Gli IDF hanno effettuato un raid nel campo profughi di Jenin, un territorio emblematico che raccoglie la storia delle difficoltà palestinesi a partire dalla creazione dello Stato di Israele nel 1948. Considerato da Israele come un hub di resistenza armata, il campo è al centro dell'attenzione internazionale.

Inoltre, si conferma che sette donne restano nella lista dei 33 ostaggi che Hamas intende rilasciare nella prima fase di un accordo stabilito con Israele. Quattro di queste dovrebbero essere liberate domenica, come rivelato dal portavoce di Hamas, Taher al-Nunu, suscitando un misto di speranza e gioia tra i familiari delle tre donne israeliane catturate il 7 ottobre e le famiglie dei centinaia di detenuti palestinesi liberati.

A Gaza, la situazione è drammatica; le strade sono ridotte a macerie, ma nelle ultime settimane, grazie a una tregua, i residenti sembrano aver trovato un po' di sollievo dai bombardamenti. Hamas ha dichiarato: "Risorgeremo!". Il premier israeliano Netanyahu ha in programma di recarsi a Washington nelle prossime settimane per discutere le prospettive di pace nella regione.

In un messaggio toccante, la parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza, unica cattolica della zona, ha espresso la sua gratitudine a Papa Francesco per gli sforzi umanitari. Il parroco, padre Gabriel Romanelli, ha descritto come il cessate il fuoco abbia portato un momento di gioia e speranza, pur sottolineando che rimane molto lavoro da fare per la ricostruzione. Le esplosioni sono cessate, ma i danni sono enormi e molte famiglie di fedeli sono tornate per trovare le loro case distrutte. La parrocchia ha attivato aiuti alimentari e assistenza medica, lavorando instancabilmente per fornire supporto a tutti, cristiani e musulmani.

La situazione è ulteriormente complicata dalle comuni difficoltà di accesso a beni essenziali. Padre Romanelli ha affermato: "La prima fase della ricostruzione sarà una sfida spaventosa. Le persone lottano per ricevere aiuti e molti stanno cercando di ricostruire le loro vite in mezzo alla devastazione". In questo contesto, l'istruzione dei bambini è stata una priorità: si stanno organizzando attività educative per garantire che gli studenti continuino il loro percorso scolastico.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha recentemente discusso con Netanyahu, esprimendo il suo sostegno a un cessate il fuoco "a lungo atteso" e alla necessità di una soluzione pacifica e duratura. Ha evidenziato l'importanza di un processo politico che porti anche a uno Stato palestinese sostenibile e sovrano. In questo scenario di tensioni e speranze, la comunità internazionale osserva da vicino gli sviluppi, augurandosi che la fine delle ostilità possa realmente segnare l'inizio di una nuova era di pace per Gaza e la regione.