Guerra Israele - Hamas: Aggiornamenti sul conflitto a Gaza del 10 gennaio
2025-01-10
Autore: Maria
"Stiamo facendo progressi tangibili per garantire la liberazione degli ostaggi a Gaza". Così ha dichiarato il presidente americano Joe Biden, sottolineando le comunicazioni con i negoziatori.
Nel contesto del conflitto, sono stati riportati almeno 30 raid aerei condotti da Stati Uniti, Israele e Regno Unito su Sanaa e il porto di Hodeidah in Yemen, in risposta agli attacchi Houthi verso Israele. Secondo i report, i raid hanno colpito una importante centrale elettrica e obiettivi militari strategici legati agli Houthi.
Il ministero della Salute palestinese riporta che il numero delle vittime a Gaza potrebbe essere gravemente sottostimato, con un bilancio reale che potrebbe superare i 70.000 morti, di cui il 59% sono donne, bambini e anziani. Questa informazione mette in evidenza la drammaticità della situazione umanitaria nella regione, dove l'accesso agli aiuti è estremamente limitato.
Intanto, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha effettuato una visita a Damasco e ha incontrato il presidente ad interim siriano, Abu Muhammad al-Jolani, che ha confermato l'impegno dell'Italia nel processo di riforma in Siria.
Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha inoltre avvertito che "non ci sarà immunità" per gli Houthi che lanciano attacchi contro Israele. Ha confermato l'intento di continuare a colpire i gruppi sostenuti dall'Iran che minacciano la sicurezza di Israele, indicando chiara volontà di escalation militare nella regione.
Un evento tragico si è verificato a Damasco dove almeno tre persone hanno perso la vita e altre cinque sono rimaste ferite in una folla nella moschea degli Omayyadi, poco dopo la visita di Tajani. Questo episodio segna un'impressionante manifestazione della continua tensione e instabilità nel paese.
Sul fronte iraniano, il comandante delle Guardie della Rivoluzione, Hossein Salami, ha negato l'uso di basi straniere per gli attacchi contro Israele, ribadendo che le operazioni militari sono condotte esclusivamente dal territorio iraniano. Ha anche rinnovato le minacce contro lo stato israeliano.
L’Ordine di Malta, rappresentato dal Gran Maestro Fra' John Dunlap, ha annunciato l'impegno continuativo nell'assistenza umanitaria ai palestinesi e ai libanesi. Ha sottolineato l'importanza di proseguire le attività di soccorso, affermando che l'assistenza a Gaza continuerà fino a nuovo avviso, e l’Ordine mantiene una presenza attiva in Cisgiordania, nonostante la drammatica situazione.
In un allarme lanciato da parlamentari italiani, si sottolinea la gravità della crisi umanitaria nei territori palestinesi, con il 90% della popolazione sfollata e un accesso agli aiuti compromesso. Gli stessi esponenti hanno richiesto l’immediata attivazione di progetti di cooperazione, sottolineando come la burocrazia stia ostacolando interventi necessari e urgenti.
Le condizioni in Cisgiordania e Gerusalemme Est continuano a deteriorarsi, aumentando la pressione su organizzazioni e ONG operanti nella regione, che hanno lanciato un appello per una risposta concreta e immediata da parte del governo. La situazione tanto precaria richiede un’attenzione e un’azione straordinarie, prima che il dramma umano raggiunga un livello insostenibile. La comunità internazionale è chiamata a garantire che le necessità umanitarie non vengano trascurate in una fase così critica. È fondamentale agire ora, prima che la situazione precipiti ulteriormente.