La risposta audace della presidente messicana all'idea di Trump sul nome del Golfo del Messico
2025-01-08
Autore: Matteo
Mercoledì, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha risposto con determinazione all’idea controversa del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, di rinominare il Golfo del Messico in “Golfo d’America”. Durante una conferenza stampa, Sheinbaum ha presentato una mappa storica del 1607, che etichetta il Nord America come “America messicana”, sottolineando l'importanza di riconoscere la vera identità geografica del continente, che include sia gli Stati Uniti che il Messico. Ha proposto che, piuttosto, il Nord America dovrebbe essere ribattezzato “America messicana”.
Il Golfo del Messico, noto per la sua estensione, è il nono bacino al mondo, e si affaccia su cinque stati americani oltre al Messico. José Alfonso Suárez del Real, giornalista e politico messicano, ha spiegato che la denominazione “Golfo del Messico” risale alla fine del Cinquecento ed è sempre stata cruciale per la navigazione tra la Florida e la penisola dello Yucatán. In contrasto, il termine “America messicana” esisteva già prima dell’arrivo dei coloni in Virginia, rendendo evidente il lungo e ricco patrimonio storico di questa regione.
Questa provocazione sul nome del Golfo non è che l’ultima da parte di Trump, il quale ha frequentemente attaccato il Messico e i suoi cittadini. In risposta alle sue affermazioni, Sheinbaum ha dichiarato che Trump è “mal informato” nel pensare che in Messico governino figure come l’ex presidente Felipe Calderón o l'ex ministro della Sicurezza Genaro García Luna, alludendo alla loro lunga e controversa gestione della cosiddetta “guerra alla droga”, che ha avuto conseguenze devastanti sul paese.
Recentemente, García Luna è stato condannato a 38 anni di carcere da un tribunale di New York per traffico di droga e crimine organizzato, un caso che ha acceso il dibattito sulla corruzione e sull’influenza dei cartelli della droga in Messico. La presidente Sheinbaum ha insistito sul fatto che oggi “governa il popolo”, rimarcando un messaggio di sovranità e unità nazionale. Questo scambio di battute non solo evidenzia le tensioni tra i due paesi, ma anche la resilienza del Messico e la sua determinazione a difendere la propria identità.