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Gozzi (Confindustria): «La speculazione sul caro energia ci penalizza, è urgente avviare il nucleare»

2025-01-03

Autore: Chiara

L'Italia, già tra i Paesi europei con il costo dell'energia più elevato prima della guerra in Ucraina, sta affrontando una situazione ulteriormente critica. I prezzi del gas, pur essendosi stabilizzati, rimangono superiori rispetto ai livelli pre-2022, e con lo stop della fornitura russa attraverso l'Ucraina, la situazione continua a deteriorarsi.

L'impatto sul settore industriale italiano è significativo. Antonio Gozzi, special advisor di Confindustria in materia di autonomia strategica europea e competitività, ha sottolineato che "il prezzo dell'energia è cruciale, ma è fondamentale mantenere la calma. Gli stoccaggi sono sufficientemente pieni, e se tutto va bene, supereremo l'inverno senza troppi problemi. Tuttavia, l'allarmismo eccessivo favorisce la speculazione".

Confindustria è un sostenitore del ritorno al nucleare, ma l'implementazione richiederà tempo. "Quando parliamo di nucleare, dobbiamo essere chiari: sono necessari almeno 12 anni perché il sistema funzioni. Nel frattempo, cosa fare?" chiede Gozzi.

"Dobbiamo assolutamente investire sulle energie rinnovabili. Sebbene sia complicato implementare pannelli solari e turbine eoliche nel nostro patrimonio culturale e naturale, è necessario intraprendere una strategia combinata di misure per abbattere i costi energetici".

Le energie rinnovabili, pur avendo costi di produzione inferiori, vengono attualmente vendute al prezzo delle fonti fossili come il gas. Gozzi ha proposto l'idea del disaccoppiamento dei prezzi: "È una possibilità, ma non è facile da realizzare. Stiamo considerando un prezzo unico dell'energia in Europa, ma il disaccoppiamento in Italia potrebbe seguire la strada intrapresa dal GSE mediante acquisti pubblici a costi ridotti per l'industria".

In merito ad altre strategie, Gozzi ha espresso apprezzamento per il provvedimento dell'energy release, dove le imprese energivore ottengono energia rinnovabile a basso costo grazie alla costruzione di impianti rinnovabili che restituiranno l'energia “scontata” in un arco di vent'anni.

Riguardo la recente Legge di Bilancio, Gozzi l'ha definita "più che sufficiente", spiegando che la valutazione si basa su criteri oggettivi e che la manovra ha portato a un sostanziale abbattimento del cuneo fiscale e accoglimento della proposta di Ires premiale. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il trasferimento di risorse dall'industria farmaceutica alla distribuzione, una mossa che non è ritenuta vantaggiosa.

La produzione industriale è in calo da 20 mesi e la perdita di capacità produttiva diventa una questione allarmante. "Certamente ci sono settori in crisi, come quello automobilistico, ma la nostra diversificazione è un punto di forza. Siamo il quarto Paese esportatore al mondo, dopo Giappone e Corea del Sud. È essenziale coltivare un atteggiamento ottimista e considerare le opportunità che si presentano anche nelle difficoltà".

La transizione energetica e la sfida del caro energia si prospettano come un percorso difficile, ma Gozzi sembra essere convinto che l'Italia possa superare questa crisi se ben gestita.