Finanze

Goldman Sachs: «L’Italia sotto il 3% di deficit dal 2026, ma le pensioni restano un nodo cruciale»

2025-09-05

Autore: Giovanni

Gli spread sovrani italiani, dopo anni di tormento, hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi 15 anni, grazie alla crescente fiducia degli investitori, sia esteri che nazionali. Filippo Taddei, Senior European Economist di Goldman Sachs, ha appena pubblicato un'analisi sorprendente sull'economia italiana, evidenziando come questa abbia mantenuto una crescita in linea con la media dell'area euro dall'inizio della pandemia.

Secondo Goldman Sachs, l'Italia è sulla buona strada per ridurre il proprio disavanzo fiscale a meno del 3% del Pil entro il 2026. Tuttavia, tre sfide cruciali attendono il governo: prima di tutto, è necessario chiarire i piani per aumentare rapidamente la spesa per la difesa, in linea con gli impegni presi con la Nato.

In segundo luogo, si prevede una possibile riduzione dell'imposta sul reddito per i lavoratori a reddito medio. Questa mossa sarebbe controbilanciata da un aumento temporaneo delle tasse per le banche e sulle operazioni di riacquisto di azioni.

Infine, il governo italiano sta considerando come affrontare la questione migratoria e se limitare l'adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aumento dell'aspettativa di vita.

L'analisi di Goldman Sachs avverte che, sebbene l'aumento della spesa per la difesa e le modifiche fiscali non dovrebbero minacciare la traiettoria positiva dell'Italia, un rallentamento della migrazione o un blocco dell'età pensionabile legale potrebbero complicare la stabilizzazione del debito a partire dal 2027.

Il governo italiano, secondo le previsioni, apporterà solo lievi modifiche ai requisiti pensionistici. Questo perché la struttura demografica del Paese è già tra le più complesse nell'area dell'Emu (Francia, Italia, Germania e Spagna). Inoltre, il Fondo europeo per la ripresa offrirà supporto significativo nei prossimi 15 mesi.

Infine, considerando la bassa crescita della produttività italiana, Goldman Sachs sottolinea che il sostegno del programma europeo per l'intensificazione del capitale e le riforme strutturali rappresentano la chiave per la stabilizzazione del debito. La strada è ancora lunga, ma le previsioni sono incoraggianti!