Nazionale

Gli studenti infiammano le piazze nel 'No Meloni day'

2024-11-15

Autore: Chiara

Venerdì scorso, un clima rovente ha invaso 30 città italiane, mentre migliaia di studenti si sono mobilitati per una manifestazione ribattezzata 'No Meloni day'. I partecipanti hanno alzato slogan provocatori, sventolato cartelli, e persino dato fuoco a manichini e imbrattato le immagini di alcuni esponenti di governo. A Torino, la situazione è degenerata in scontri che hanno visto 20 poliziotti feriti, con un'irruzione avvenuta alla storica Mole Antonelliana.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso dure critiche nei confronti dei violenti, definendoli "delinquenti violenti" e non semplici manifestanti. Ha condannato le azioni vandaliche - dall'incendio di veicoli alla distruzione di beni pubblici - e ha fatto un appello affinché tutti si uniscano nella condanna di tali atti. La premier Giorgia Meloni ha descritto le scene come "inaccettabili" e ha esortato il mondo politico a smettere di giustificare la violenza.

In particolare, a Torino, il corteo ha visto la presenza di attivisti pro-Palestina, con alcuni dimostranti che hanno bruciato un fantoccio con l'immagine del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, e imbrattato vari monumenti. Clamorose le azioni simboliche, come l'apposizione di una bandiera palestinese al posto di quella italiana presso il Museo del Cinema.

La tensione è aumentata dopo gli incidenti di Bologna pochi giorni prima, mentre in altre città come Roma e Milano, i giovani hanno alzato il loro grido di protesta. A Roma, le manifestazioni hanno fatto tappa al ministero dell'Istruzione, dove gli studenti hanno versato vernice rossa sui ritratti di Meloni e dei suoi ministri, denunciando le loro politiche in relazione alla crisi in Palestina. A Milano, gli slogan contro la repressione e il genocidio si sono mescolati con immagini della premier imbrattata di vernice rossa.

A Napoli, la situazione non è stata meno tesa, con i manifestanti che hanno esposto striscioni invitando a investire nell'istruzione anziché nella guerra. In questo contesto, è emerso il richiamo a un clima di aggressione, come evidenziato dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che ha sottolineato l'importanza della responsabilità politica e sociale.

Il governo ha risposto con fermezza a tali episodi, con frasi taglienti del vicepremier Matteo Salvini e del ministro Valditara che hanno sottolineato l'inarrestabile spirito di protesta. In questa situazione, è essenziale che il diritto alla protesta non venga confuso con la violenza. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha lanciato un avvertimento a chi cerca di sfruttare politicamente questi eventi, richiamando all'unità contro ogni forma di violenza. Questa giornata di proteste si configura, quindi, come un nuovo capitolo di una prostata lotta sociale e politica in Italia.