La Striscia di Gaza è sottoposta a una crisi umanitaria senza precedenti. La popolazione è calato del 6% a seguito della guerra scatenata da Israele, secondo un rapporto dell'agenzia di stampa turca Anadolu che riporta i dati dell'ufficio centrale palestinese di statistica (PCBS). Oltre 2,1 milioni di persone vivono ora nel territorio, con una diminuzione di 160.000 unità rispetto al 2023.

Le perdite umane sono devastanti: la guerra ha portato alla morte di 45.500 persone, tra cui 17.581 bambini e 12.048 donne, mentre si contano quasi 107.000 feriti e circa 11.000 dispersi. Le stime suggeriscono che i numeri ufficiali potrebbero essere sottostimati, con il bilancio reale delle vittime che potrebbe essere almeno il triplo delle cifre ufficiali.

La situazione sanitaria è catastrofica: l'ONU ha avvertito che il sistema sanitario è sull'orlo del collasso a causa dei continui attacchi israeliani contro ospedali e strutture sanitarie. Il portavoce dell'ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato: "Il modello di attacchi mortali di Israele, in prossimità degli ospedali, ha devastato l'accesso all'assistenza medica per i palestinesi, portando a conseguenze disastrose per la salute pubblica".

In questo contesto, si stima che un numero significativo di locali abbia abbandonato l'area, contribuendo a un ulteriore incremento dell'emergenza umanitaria. Inoltre, molti palestinesi si trovano in condizioni di estrema necessità, e tra le necessità urgenti ci sono cibo, acqua, e medicine.

Le organizzazioni internazionali stanno lanciando appelli disperati per aumentare l'assistenza umanitaria, mentre i governi di tutto il mondo esprimono preoccupazione. La crisi in Gaza si sta trasformando in un dramma che richiede attenzione immediata e azioni concrete per alleviare le sofferenze della popolazione.