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Gaetz, Gabbard e Hegseth: la prova di forza di Trump è soltanto l'inizio

2024-11-14

Autore: Matteo

La recente nomina da parte di Donald Trump di figure come l'ex anchor di Fox al Pentagono, Tulsi Gabbard, e l'inquietante deputato Matt Gaetz, già nella bufera per accuse di traffico sessuale e uso di sostanze stupefacenti, ha scosso il panorama politico americano. Mentre gli occhi sono puntati su queste scelte sempre più controversiali, l'impatto della sua amministrazione si fa sentire anche tra i repubblicani stessi, che sembrano divisi e confusi dinanzi a una manovra che si presenta come una vera e propria performance artistica, secondo le parole di Michael Waldman, presidente del Brennan Center for Justice.

Con il controllo della Casa Bianca, della Camera e del Senato, Trump sta testando i limiti del potere. La sfida principale è ora al Senato, dove i repubblicani devono affrontare la pressione di confermare queste figure discutibili o rischiare di indebolire il loro dominio politico. I senatori sono già in fermento; la scelta di Gaetz ha suscitato reazioni forti, come quelle della senatrice Lisa Murkowski che ha detto: "Se è così, posso solo aspettare che venga nominato anche George Santos". I colleghi Susan Collins e Kevin McCarthy si sono espressi in modo critico, evidenziando un malcontento che potrebbe rivelarsi problematico per Trump e il suo gesso.

Gabbard, ex candidata presidenziale e ora appassionata sostenitrice di Trump, ha sollevato numerosi interrogativi. Nonostante non abbia esperienza specifica nel settore dell'intelligence, dovrà supervisionare tutte le agenzie. Le sue posizioni passate, tra cui un sostegno controverso per Assad e affermazioni in favore della propaganda russa, pongono preoccupazioni sia a destra che a sinistra.

Oscar Hegseth, altro nome chiave tra le nomine di Trump, è no-doubt una figura divisiva: un veterano di combattimento che, nonostante la sua mancanza di esperienza nella gestione della difesa americana, viene considerato allineato agli obiettivi di Trump, in particolare la sua intenzione di combattere le politiche di diversità nel Pentagono.

In una dimostrazione di come il trumpismo continui a influenzare anche i processi legali, sono stati notati già i primi 'effetti Trump' su alcuni dei processi contro gli assalitori del Campidoglio. Due giudici federali hanno rinviato i procedimenti penali, evidenziando come la promessa di grazia da parte del presidente eletto possa generare ambiguità legali. Questo solleva interrogativi sul futuro della giustizia e sull'integrità delle istituzioni statunitensi.

Mentre il tutto si evolve, gli osservatori restano in attesa: cosa accadrà se queste nomine verranno confermate? Trump riuscirà a consolidare il suo potere o sarà costretto a fare dei compromessi? Con la sua incapacità di governare senza controversie, i prossimi mesi si preannunciano incendiari per la politica americana, e il mondo si prepara a osservare come il tycoon affronterà le sue sfide internazionali e domestiche.