
Famiglie in prigione: come mogli e genitori riescono a portare la droga dentro
2025-08-30
Autore: Maria
Amore o crimine?
In un contesto nel quale la libertà è strappata, come possono mogli, fidanzate e genitori cercare di mantenere vive le speranze e il benessere dei loro cari in carcere? La risposta può sembrare sconvolgente: infrangere le leggi, anche a costo di mettersi nei guai.
Desideri reclusi: cellulari e droga
Chi si trova dietro le sbarre brama due cose in particolare: i cellulari e la droga. I primi, per poter comunicare con il mondo esterno, i secondi, non solo per il consumo personale ma anche per il traffico illegale all'interno delle carceri. La situazione diventa così una spirale di illegalità alimentata dall’amore, ma anche dalla disperazione.
Il coraggio di rischiare tutto
Le famiglie spesso sono pronte a correre rischi enormi pur di far sentire i propri cari meno soli e più felici. Questo porta a situazioni potenzialmente letali, non solo per i reclusi ma anche per chi tenta di introdurre sostanze proibite in carcere. Il crimine si trasforma, così, in una forma di amore distorto.
Una realtà che continua a ripetersi
Questa situazione non è isolata: riflette una realtà ben consolidata nelle carceri italiane, dove il traffico di droga è endemico. Ma perché? Perché il bisogno di connessione umana e affetto può spingere a compiere azioni impensabili. La domanda che sorge spontanea è: fino a dove arrivereste per il vostro caro?