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Ex Allenatore Galeone: "Vlahovic? Un milione al mese e non sa stoppare la palla!"

2025-03-26

Autore: Giulia

Giovanni Galeone non ha peli sulla lingua in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, parlando senza freni del calcio moderno e dei suoi protagonisti.

L'ex tecnico, con un passato glorioso, sembra sollevare il velo su una realtà che lo infastidisce: "Per fortuna non alleno più, altrimenti la mia pressione salirebbe alle stelle! Mi verrebbe un infarto se un difensore toccasse la palla all'indietro verso il portiere. È mai possibile? Questo gioco retrogrado mi fa venire i brividi. La FIFA dovrebbe implementare un tempo simile a quello del basket: 10 secondi per superare la metà campo!".

Galeone, riflettendo sul suo passato, rivela qualche rimpianto: "Il mio scudetto? L'ho vinto in un ristorante di Napoli, dopo una partita con Maradona che mi diceva di allenare il Napoli. Ma ho anche un altro rammarico: aver parlato con Berlusconi dopo la vittoria del Milan nella Coppa dei Campioni del 1990 e non aver mai avuto il coraggio di chiamarlo!".

Riguardo al presente del calcio, non risparmia critiche: "Oggi ci sono analfabeti che si mettono a capo delle squadre. Non ha senso che il Milan abbia allontanato figure come Maldini e Massara, e poi si affidi a Ibrahimovic come dirigente. Dov'è finita la cultura nel gesto sportivo?".

Tuttavia, il suo sguardo non è totalmente pessimista. "Il Como, per esempio, ha un'identità forte, anche grazie a giocatori come Fabregas e Nico Paz, un talento promettente".

Passando alla Juventus, Galeone non le manda a dire: "Dà un milione netto al mese a Vlahovic, ma è incredibile che non sappia stoppare la palla! Con Tudor in arrivo, chissà se le cose cambieranno. Allegri? Potrebbe fare bene alla Roma, nonostante qualche conflitto tra noi. Spero capisca che deve mettersi al lavoro. Magari le difficoltà non sono solo sue, ma chi lo sa, il calcio è cambiato e io faccio fatica a seguirlo!".

Questo spaccato di pensiero di Galeone offre uno sguardo critico e nostalgico, sottolineando i cambiamenti del calcio e l'importanza della formazione e del rispetto nel mondo del calcio, elementi che sembra mancare alle generazioni attuali.