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Esercitazioni militari cinesi intorno a Taiwan. Pechino avverte: «L’indipendenza dell’isola significa guerra»

2025-04-01

Autore: Giulia

Stamattina, l’esercito cinese ha annunciato di aver avviato delle esercitazioni militari intorno a Taiwan, definendole come «un severo avvertimento e una deterrenza energica» nei confronti di quelli che Pechino considera separatisti dell’isola autonoma. Le operazioni comprendono pattugliamenti pronto-combattimento mare-aria e assalti coordinati su obiettivi marittimi e terrestri. Il colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del teatro orientale dell’esercito cinese, ha specificato che queste manovre mirano a stabilire una superiorità globale.

In aggiunta, anche la guardia costiera cinese è attivamente coinvolta nelle operazioni, conducendo «pattugliamenti delle forze dell’ordine» nelle acque intorno a Taiwan. Zhu Anqing, portavoce dell'ufficio del Mar Cinese Orientale della guardia costiera di Pechino, ha dichiarato che sono state eseguite esercitazioni come ispezioni e catture per intercettare imbarcazioni non autorizzate.

Pechino ha notoriamente avvertito che qualsiasi tentativo di Taiwan di garantirsi l’indipendenza porterà a un conflitto armato. Zhu Fenglian, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan, ha affermato: «L’indipendenza di Taiwan significa guerra e promuovere tale indipendenza significa spingere il popolo taiwanese in una situazione di serio pericolo».

Il ministero della Difesa di Taiwan ha rivelato che durante queste esercitazioni, la Cina ha schierato ben 71 aerei e 21 navi da guerra, tra cui il gruppo di portaerei Shandong. Questo è un aumento della presenza navale cinese nella regione, che le autorità di Taipei hanno monitorato attentamente. «Dal 29 marzo», ha confermato il ministero, «abbiamo rilevato unità navali cinesi che hanno violato la nostra ‘zona di risposta’». In risposta, Taiwan ha ribadito il proprio impegno per la libertà e la democrazia, condannando fermamente le provocazioni di Pechino.

Taipei ha anche annunciato la mobilitazione di jet militari e unità navali mentre affronta queste manovre cinesi, frutto di una crescente pressione militare e politica da parte della Repubblica Popolare. Il ministro della Difesa, Wellington Koo, ha confermato l’attivazione di un «centro di risposta» per monitorare le attività militari cinesi. Inoltre, il Vicepremier Lai ha etichettato la Cina come una «forza ostile», mentre la presidenza taiwanese ha denunciato le manovre militari, definendole non solo provocazioni ma anche un rischio tangibile per la sicurezza e stabilità nella regione, con tibune internazionali che temono un possibile aumento delle tensioni.

Infine, esperti di sicurezza e analisti avvertono che la situazione attuale è precaria e potrebbe sfociare in conflitti più ampi, suggerendo che la comunità internazionale faccia attenzione a queste dinamiche per prevenire ulteriori escalation.