Finanze

Emissioni 2025, scattano le nuove norme: il settore automobilistico è in allerta!

2025-01-02

Autore: Chiara

Il 2025 è finalmente arrivato e con lui sono entrate in vigore le nuove severe normative sulle emissioni stabilite dalla Unione Europea. Questi limiti, di cui si è parlato intensamente negli ultimi mesi, rappresentano una vera e propria sfida per le case automobilistiche, che si trovano di fronte al rischio di multe che potrebbero mettere a repentaglio la loro stabilità finanziaria. Il nuovo anno si prospetta estremamente difficile per l'industria automotive del nostro continente.

Non si tratta solo di affrontare il delicato tema delle emissioni; l'industria dell'auto europea sta attraversando una fase di crisi, con vendite di veicoli elettrici che non stanno raggiungendo le aspettative. L'ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) ha più volte richiesto un riesame delle normative e la possibilità di annullare eventuali sanzioni. La situazione attuale del mercato complica ulteriormente le cose per i produttori.

Diversi Paesi, tra cui l'Italia, hanno sollecitato un intervento urgente da parte delle istituzioni europee. Nonostante ciò, Bruxelles ha deciso di non retrocedere: le regole del Green Deal rimarranno in vigore e la data del 2035 per il divieto di vendita di auto a combustione interna non verrà rivista.

Il mese di gennaio vedrà comunque la Commissione Europea avviare un 'dialogo strategico' con l'industria automotive, un'opportunità per discutere questioni cruciali come le sanzioni e il futuro del settore. Si spera che da questo incontro possano emergere soluzioni concrete per rilanciare la filiera automobilistica.

In un contesto parallelo, la crisi energetica in Europa continua a far sentire i suoi effetti. Mentre il prezzo del gas si attesta intorno ai 50 centesimi al metro cubo, l'Italia si trova in difficoltà a causa della mancanza di infrastrutture adeguate. Il rigassificatore di Ravenna, previsto per entrare in funzione ad aprile, è un piccolo passo, ma altri progetti sono stati trascurati negli ultimi anni. In confronto, la Germania ha rapidamente costruito cinque rigassificatori in soli nove mesi, garantendo approvvigionamenti da Norvegia e mare del Nord.

Si mormora che se l'Italia avesse sviluppato una rete adeguata di rigassificatori, il costo del gas potrebbe scendere a 40 centesimi, prezzi competitivi che potrebbero alleviare parte del peso economico attuale.

L’Unione Europea deve affrontare una crisi che non colpisce solo il settore automobilistico, ma l'intera economia, e le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi saranno cruciali per il futuro di molti settori.