Secondo un recente rapporto della Banca d'Italia, il settore sanitario italiano si trova ad affrontare una crisi di personale senza precedenti. Entro il 2032, saranno necessari ben 130.000 nuovi assunti: 55.000 medici, 44.000 infermieri e 20.000 operatori socio-sanitari. Questa necessità non deriva solo dal pensionamento di un grande numero di professionisti, ma anche dai nuovi impegni previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Particolarmente preoccupante è la situazione nel Sud Italia, dove il 45% dei medici ha già superato i 60 anni. Questo dato mette in evidenza l'urgenza di intervenire con assunzioni mirate, sia per sostituire i professionisti che andranno in pensione, sia per garantire servizi sanitari adeguati e tempestivi alla popolazione, in un'epoca in cui la salute pubblica è a rischio.

Negli ultimi anni, molti medici e infermieri hanno lasciato il servizio per condizioni di lavoro difficili e salari insoddisfacenti, contribuendo così all'emergenza del settore. Se non si agisce subito, la qualità della cura e l'accesso ai servizi sanitari per i cittadini, specialmente nelle regioni meridionali, potrebbero peggiorare ulteriormente.

Le istituzioni devono quindi muoversi rapidamente per attivare corsi di formazione e incentivi per attirare nuovi professionisti, affinché non ci si trovi di fronte a una vera e propria catastrofe sanitaria nei prossimi anni.