Emergenza al Pronto Soccorso di Santa Chiara: un paziente racconta diagnosi superficiali e scarsa attenzione
2024-12-30
Autore: Sofia
Un cittadino ha deciso di denunciare i problemi riscontrati al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Santa Chiara, a seguito di un grave incidente stradale avvenuto l'11 dicembre 2024. La sua testimonianza mette in luce gravi criticità nella qualità dell'assistenza e nella diagnosi ricevuta.
Il paziente, che ha scelto di mantenere l'anonimato per paura di ritorsioni, ha scritto una lettera di protesta ai direttori generale e di reparto. Nella missiva esprime rammarico per il trattamento ricevuto, avvisando che, qualora le sue condizioni di salute peggiorassero, non esiterà a intraprendere azioni legali contro l'azienda sanitaria trentina.
Secondo il racconto, dopo il violento sinistro, il medico di turno avrebbe definito l'incidente come “di bassa velocità”, una valutazione che il paziente ha trovato inaccettabile, considerando l'intensità del dolore e dei sintomi da lui descritti.
Dimesso con una diagnosi di contusioni e cervicalgia e una prognosi di soli dieci giorni, il paziente si è sentito trascurato. “Provavo un dolore lancinante,” ha affermato, “e non mi è stata fornita alcuna immobilizzazione, nonostante io sia portatore di una protesi d-trax.” Nonostante sia rimasto scioccato dalla superficialità della diagnosi, il paziente non ha ricevuto ulteriori indicazioni per esami o consulti.
Dopo parecchi giorni di dolore persistente, il paziente ha consultato un altro ospedale, grazie ai consigli di un amico medico. Gli accertamenti successivi hanno rivelato un quadro clinico molto più grave del previsto: lesioni pettorali significative, ematomi e fratture costali. “Se avessi seguito il consiglio originario, avrei continuato a vivere normalmente, ignorando potenziali danni alla mia salute,” ha spiegato, enfatizzando il pericolo di una diagnosi errata.
Nella sua lettera, il cittadino esprime anche la sua frustrazione nei confronti di un sistema sanitario un tempo considerato all’avanguardia: “La nostra sanità, invidiata da tutti, è oggi solo un ricordo. Spero sinceramente che simili errori possano servire da lezione per migliorare la situazione attuale.”
Inoltre, il paziente chiede un controllo più rigoroso dei protocolli medici attuali, affinché altri non debbano affrontare la stessa esperienza traumatica. “Allego prove fotografiche del mio ‘lieve’ incidente,” conclude con ironia amara, “nella speranza che possano essere un motivo di riflessione per l'ospedale.”
Infine, fa sapere che nel caso avesse di nuovo bisogno di assistenza medica in futuro, non si recherà più in questo Pronto Soccorso: “Spero di non avere più bisogno dei vostri disservizi, ma se ciò dovesse accadere, sceglierò un'altra struttura.”