Finanze

Elkann in audizione alla Camera: «I produttori Ue affrontano uno svantaggio strutturale del 40% rispetto alla Cina»

2025-03-19

Autore: Sofia

L’audizione del presidente di Stellantis, John Elkann, alla Camera dei Deputati si apre con puntualità. Elkann, recentemente nominato responsabile della gestione operativa di Stellantis in seguito alle dimissioni di Carlos Tavares, ha esordito affermando che la successione alla guida dell'azienda sta procedendo secondo i tempi stabiliti: «Il nuovo CEO di Stellantis sarà annunciato entro la prima metà dell’anno».

Nel suo intervento, Elkann ha sottolineato l'importanza dell'Italia, affermando che «ci siamo preparati all’audizione di oggi con grande attenzione». Rivolgendosi ai membri della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera e della 9a Commissione (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato, si è concentrato sull’evoluzione della Fiat in Italia negli ultimi vent’anni e sul piano industriale presentato al Mimit.

Elkann ha messo in guardia riguardo al 2025, definendolo un anno complesso. Ha infatti evidenziato che il mercato italiano nei primi due mesi dell'anno ha registrato una contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, ha previsto un aumento della produzione a partire dal 2026, sostenuto da dieci nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane, la cui capacità produttiva dipenderà dal mercato e dai fattori esterni come i dazi.

Un focus particolare è stato dedicato all’azione dell’Europa. Elkann ha denunciato l’inefficienza delle politiche europee, parlando di misure «di corto respiro» e ha sollecitato un maggior investimento nelle infrastrutture di ricarica. «In Italia - ha dichiarato - ci sono solo un terzo delle colonnine di ricarica presenti in Olanda», evidenziando quindi una carenza significativa nel settore.

Inoltre, Elkann ha reso noto che i produttori automobilistici europei stanno affrontando un grave svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, stimato attorno al 40% dei costi complessivi di produzione. Questo divario è amplificato dai prezzi dell’energia in Europa, che risultano cinque volte più alti rispetto a quelli praticati in Cina.

Infine, Elkann ha elencato gli investimenti realizzati in Italia negli ultimi vent’anni, auspicando che il bilancio tra il Paese e Stellantis non sia più un tema divisivo, ma un’opportunità per continuare un dialogo proficuo, in un percorso che dura ormai da 125 anni.