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Dopo 20 anni ritrova le figlie sui social: "Le cerco da una vita, finito l'incubo"

2025-01-22

Autore: Chiara

Cento (Ferrara), 22 gennaio 2025 – "Stanotte ho ricevuto un messaggio di mia madre su Messenger. È il giorno più bello della mia vita. Ci siamo ritrovate". Così racconta Alisia, una giovane di Faenza che, dopo due decenni di ricerca, è finalmente riuscita a riabbracciare la madre biologica, dalla quale era stata separata a Cento. Alisia e sua sorella, nata in quella città, erano state date in adozione poco dopo la nascita.

Una ricerca lunga e speranzosa

La storia di Alisia è un intreccio di dolori e speranze che si è concluso durante la notte di mercoledì, grazie a un messaggio sui social che ha unito due anime distanti. "L’ultima volta che ho visto mia madre biologica avevo 3 anni", racconta Alisia. "Ho iniziato a cercarla a 10 anni. So che mia madre è ecuadoriana e mio padre polacco, e che siamo state portate in una casa famiglia a Forlì prima di essere adottate. Dopo anni senza speranze, ho ricominciato a cercarla. Ho pubblicato un appello su TikTok e su pagine locali. Avevo bisogno di conoscere le mie origini".

La storia della madre dall'Ecuador

Dall'altra parte del mondo, in Ecuador, la madre di Alisia scorreva le fotografie delle sue figlie e cercava risposte. Anche lei aveva provato a cercare supporto sui social nel 2022, ma le sue speranze sembravano svanire. "Ero a Roma con la mia prima figlia quando la mia vita è diventata insostenibile. Sono stata trasferita a Bologna e poi a Cento, dove è nata la mia seconda figlia. Quanto dolore ho provato quando sono state portate via da me. Non ho potuto più vederle né sapere nulla di loro. Mi sentivo impotente e disperata. L’unica cosa che potevo fare era continuare a cercare tramite i social media".

Un'unione in un mondo digitale

L'emozione di aver riunito una famiglia dopo anni di separazione ha attirato l'attenzione degli utenti dei social media, dimostrando il potere della rete nel ricucire legami. "Questa esperienza mi ha insegnato che non bisogna mai perdere la speranza. Oggi possiamo utilizzare i social per costruire nuovi legami o riparare quelli spezzati". Il racconto di questa storia commovente non è solo un esempio di come la tecnologia possa guidarci verso il ritrovamento di affetti perduti, ma è anche un invito a chi ha vissuto situazioni simili a non arrendersi.

Conclusione e riflessioni

La storia di Alisia e della sua madre è una testimonianza che rivela la profondità del legame familiare e la resilienza dello spirito umano. Una storia che ci invita a riflettere sull'importanza della famiglia e del contatto umano, anche in un'epoca in cui la tecnologia sembra talvolta allontanarci. Non perdere mai la speranza: chissà quali miracoli possono accadere proprio quando meno ce lo aspettiamo.