
Crolla la tregua in Medio Oriente: Israele torna a bombardare la Striscia di Gaza, 'almeno 330 i morti'
2025-03-18
Autore: Chiara
"Il primo ministro Benjamin Netanyahu, insieme al ministro Israel Katz, ha dato ordine alle Forze di Difesa Israeli (IDF) di intensificare le operazioni contro Hamas nella Striscia di Gaza. Questo dopo che l'organizzazione terrorista ha rifiutato di rilasciare gli ostaggi e ha respinto ogni proposta avanzata dagli emissari americani," riporta l'Ufficio del premier. Le IDF stanno colpendo vari obiettivi associati a Hamas per raggiungere i loro scopi, inclusa la liberazione di tutti gli ostaggi, siano essi vivi o morti.
Secondo il ministero della Salute controllato da Hamas, gli attacchi aerei hanno causato la morte di oltre 330 persone, con molte vittime a Khan Younis. Tragicamente, tra i deceduti ci sarebbero diversi bambini. Le forze israeliane hanno concentrato i loro bombardamenti su abitazioni a Deir al-Balah, un edificio a Gaza City e siti a Rafah e Khan Younis.
"Non ci fermeremo finché ogni ostaggio non sarà tornato a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti," ha affermato Israel Katz. Uno degli obiettivi chiave del governo israeliano è la distruzione di Hamas come entità militare e politica.
Katz ha anche avvertito che "le porte dell'inferno si apriranno a Gaza" e che la risposta militare sarà "senza precedenti" se Hamas non rilascerà i 59 ostaggi rimasti. Ha aggiunto che l'esercito ha identificato preparativi da parte di Hamas per potenziali attacchi, suggerendo che l'organizzazione sta cercando di lanciare nuove operazioni contro i kibbutz israeliani.
Tuttavia, i funzionari di Hamas come Izzat al-Rishq affermano che Israele ha scelto di sacrificare i suoi ostaggi per scopi politici interni. Questo è descritto come una risposta disperata da parte di Netanyahu, lontano dai gravi problemi socio-economici che sta affrontando il suo governo.
Le ripercussioni della crescente violenza sono amplificate dal contesto geopolitico, con tensioni anche tra Stati Uniti e Iran. La porta voce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha avvertito che gli attori che minacciano Israele e gli Stati Uniti "pagheranno un prezzo", mentre l'Iran ha denunciato le dichiarazioni provocatorie statunitensi e ha avvertito di conseguenze severe per qualsiasi attacco.
Le milizie sostenute dall'Iran nel Yemen, in particolare i ribelli Houthi, hanno già compiuto attacchi contro le forze americane nel Mar Rosso, aumentando ulteriormente il rischio di escalation nel già instabile panorama del Medio Oriente.
La situazione è estremamente tesa e ogni nuovo attacco potrebbe portare a un conflitto su scala maggiore, coinvolgendo non solo le forze di Israele e Hamas, ma anche alleati e attori regionali che potrebbero rispondere in modi imprevedibili. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, sperando in una soluzione pacifica ma temendo il peggio.