Scienza

Scoperta la galassia più piccola mai osservata: sfida le leggi cosmiche

2025-03-13

Autore: Sofia

Un team di astronomi ha fatto una scoperta straordinaria a circa 3 miliardi di anni luce dalla Terra: la galassia più piccola e debole mai osservata, denominata Andromeda XXXV. Questa minuscola galassia satellite orbita attorno alla galassia di Andromeda e potrebbe rivoluzionare le nostre conoscenze sull'evoluzione cosmica.

Secondo Eric Bell, professore dell'Università del Michigan e membro del team di ricerca, Andromeda XXXV è una galassia perfettamente funzionante, ma con dimensioni di circa un milionesimo della Via Lattea. Per dare un’idea, è come se esistesse un essere umano perfettamente in salute delle dimensioni di un chicco di riso. Contrariamente alle teorie attuali, che sostengono che galassie così piccole avrebbero dovuto essere distrutte durante le calde e dense condizioni dell'universo primordiale, Andromeda XXXV è riuscita a sopravvivere senza subire danni visibili.

Bell spiega che gli scienziati pensavano che tali galassie sarebbero state distrutte a causa delle condizioni dell'universo primordiale, paragonabile a una vasca di olio bollente. Credevano che una galassia così piccola avesse perso completamente il suo gas, ma sorprendentemente Andromeda XXXV ha mantenuto una massa di circa 20.000 soli e ha continuato a formare stelle molto più a lungo del previsto.

Per scoprire queste galassie nane, il team guidato da Marcos Arias ha utilizzato diversi set di dati astronomici e ha ottenuto tempo di osservazione con il telescopio spaziale Hubble. Uno degli aspetti cruciali dell'evoluzione galattica è la durata dei periodi di formazione stellare. Questa differenza potrebbe spiegare perché i satelliti della Via Lattea hanno popolazioni stellari molto antiche e hanno smesso di formare stelle circa 10 miliardi di anni fa, mentre i satelliti di Andromeda continuano a formarle fino a circa 6 miliardi di anni fa.

La formazione stellare richiede un costante approvvigionamento di gas e polveri. Quando quel gas esaurisce, la galassia smette di formare stelle e, simbolicamente, "muore". Bell ha definito la situazione intorno a queste piccole galassie come un giallo cosmico. La domanda fondamentale è: la formazione stellare è terminata quando le riserve di gas delle galassie nane si sono esaurite, o quando questi gas sono stati strappati gravitazionalmente da una grande galassia ospite? Nel caso della Via Lattea, sembra che il gas si sia esaurito autonomamente, mentre le galassie più piccole intorno ad Andromeda potrebbero essere state influenzate dalla loro galassia madre.

Un altro aspetto affascinante è il lungo periodo di formazione stellare di Andromeda XXXV. Per capire perché, è fondamentale tornare indietro nel tempo alla nascita delle prime galassie. La prima epoca dell'universo fu caratterizzata da condizioni estremamente calde e dense, in cui i primi atomi di idrogeno presero forma, creando le prime stelle e galassie. Queste emettevano energia e, insieme ai primi buchi neri attivi, riscaldavano nuovamente il cosmo, portando alla morte di molte galassie piccole.

Tuttavia, Andromeda XXXV è riuscita a resistere. Bell ammette di non avere una risposta definitiva riguardo a come ciò sia stato possibile. I ricercatori stanno scoprendo che l'universo ha avuto conseguenze più complesse di quanto inizialmente pensato.

La NASA e altre agenzie spaziali stanno pianificando future missioni per scoprire ulteriori galassie nane attorno ad altre grandi galassie, nella speranza di risolvere questo mistero. È probabile che le nuove scoperte genereranno ulteriori interrogativi, proprio come è accaduto con la rivelazione di Andromeda XXXV. La ricerca del team è stata pubblicata martedì 11 marzo su The Astrophysical Journal Letters. Rimanete sintonizzati, perché questa potrebbe essere solo la punta dell'iceberg nella nostra comprensione dell'universo!