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Crisi in Israele: il ministro Ben Gvir minaccia dimissioni mentre le proteste infuriano a Gerusalemme

2025-01-17

Autore: Maria

Scontri tra manifestanti e polizia hanno scosso Gerusalemme durante le proteste contro un controverso accordo sui sequestri di ostaggi. A riportarlo è il Times of Israel. La polizia ha arrestato tre manifestanti per disturbo dell'ordine pubblico e vandalismo, incluso un caso in cui uno di loro ha utilizzato spray al peperoncino contro altri partecipanti. Durante la protesta, i dimostranti hanno bloccato strade chiave, ostacolando anche i veicoli di emergenza, e hanno appiccato incendi in strada.

Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha espresso la sua ferma opposizione all'accordo dichiarando: «Se questo accordo sul rilascio degli ostaggi sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e ci ritireremo dal governo. Rientreremo nell'esecutivo solo se la guerra a Gaza riprenderà». Secondo le ultime notizie, il governo sta considerando di rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, il che potrebbe ritardare l'attuazione fino a lunedì.

L'accordo di cessate il fuoco, accettato da Israele, è ora sotto esame, con il governo che deve affrontare preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, dato che potrebbe comportare il rilascio di un numero rilevante di palestinesi condannati per terrorismo.

Le tensioni non si limitano al governo israeliano, anche Fatah, il partito principale in Palestina, teme che l'accordo possa rafforzare Hamas. Le notizie dai circuiti diplomatici suggeriscono che l'Egitto stia cercando di mediare per prevenire ulteriori conflitti e garantire la stabilità regionale, con l'obiettivo di un'unità palestinese post-conflitto.

Il cessate il fuoco è stato accolto con cautela anche dalla Commissione Europea. Hadja Lahbib, Commissaria Ue per la Gestione delle Crisi, ha sottolineato l'importanza della realizzazione concreta degli aiuti umanitari e ha esortato le parti a mantenere l'armonia sostenendo che «le parole devono tradursi in fatti».

Nel frattempo, i leader di Hamas hanno descritto la situazione attuale come una vittoria per il popolo palestinese, affermando che nonostante gli attacchi israeliani, il loro obiettivo di resistenza rimane invariato. Khalil al-Hayya ha sottolineato che l'accordo di cessate il fuoco rappresenta un «momento storico» per i palestinesi e ha lasciato intendere che la lotta per la liberazione e la dignità del popolo palestinese continuerà, nonostante le sfide affrontate.

Rimanete aggiornati, la situazione è in evoluzione ogni minuto. Con la popolazione di Gaza ancora in una crisi umanitaria profonda e la comunità internazionale che osserva con apprensione, il futuro rimane incerto. Sarà questo un punto di svolta per la pace in Medio Oriente o una nuova fase di conflitto? La risposta potrebbe dipendere dall'unità palestinese e dalle decisioni che seguiranno nei prossimi giorni.