Crisi dell'auto: Il Dialogo Strategico inizia a fine mese. Confronto tra industria e UE
2025-01-20
Autore: Giovanni
La crisi dell'automobile continua a preoccupare, con l'inizio di un Dialogo Strategico tra l'industria automobilistica e l'Unione Europea atteso per la fine di questo mese. Le tensioni si intensificano mentre si cerca di sviluppare una transizione verso veicoli elettrici (EV), ma gli ostacoli sembrano insormontabili.
La Renault 5, che ha suscitato interesse in quanto rappresenta "le prime proposte di EV di nuova generazione, utilitarie e più accessibili", è stata criticata: presenta 310 km di autonomia, che si riducono realisticamente a circa 150 km su superstrada in inverno. Con un prezzo previsto tra i 30 e i 32 mila euro, la competizione con modelli come la Yaris, che parte da 19 mila euro, appare già sbilanciata, limitando le possibilità di transizione.
Molti consumatori si mostrano scettici sull'acquisto di veicoli elettrici, citando la mancanza di infrastruttura adeguata e costi di ricarica che possono risultare poco pratici se non si possiede un garage. Inoltre, è evidente che la maggior parte delle persone, lontano dai forum tecnologici, non è entusiasta all'idea di passare all'elettrico. La realtà è che il mercato delle automobili in Europa, nonostante gli incentivi, mostra una quota di mercato marginale per i veicoli elettrici.
Attualmente, la maggior parte degli automobilisti continua a preferire motori a combustione interna. Alcuni esperti ritengono che solo quando la tecnologia e l'infrastruttura degli EV renderanno obsolete le auto a combustione, queste spariranno dal mercato, un po' come è successo con i floppy disk.
In aggiunta, è importante considerare l'impatto delle politiche energetiche europee. Negli ultimi decenni, molti paesi europei hanno affrontato difficoltà nel bilanciare l'energia nucleare e fossile: la Germania, ad esempio, ha vietato il fracking per il gas, nonostante possieda vasti giacimenti accessibili. La conseguenza è una dipendenza dalle importazioni di energia, spesso a costi maggiori. Questa situazione non solo mette in discussione la sostenibilità dell'industria auto, ma segna anche un possibile declino economico per il continente europeo.
Fonti vicine alle discussioni informano che le prossime settimane saranno cruciali per la definizione di strategie che possano realmente spingere la transizione verso un futuro più sostenibile nell'automotive. Sarà interessante vedere se la pressione dell'UE porterà a misure concrete o se le aziende continueranno a operare in un clima di scetticismo.