Mondo

Le prime mosse del 47° presidente degli Stati Uniti: Trump minaccia guerra fiscale e ripristina la pena di morte federale

2025-01-21

Autore: Maria

La Cina ha espresso la sua disponibilità a collaborare con il nuovo governo degli Stati Uniti, guidato dal presidente Donald Trump, sostenendo i principi di rispetto reciproco e cooperazione. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha dichiarato che Pechino è pronta a mantenere un dialogo costruttivo con Washington. Nel frattempo, l’alta dirigenza di Hamas ha fatto sapere di essere pronta a collaborare con gli Stati Uniti, attribuendo a Trump il merito di aver contribuito a porre fine alla recente guerra nella Striscia di Gaza.

La prima azione rilevante di Trump come nuovo presidente è stata quella di ripristinare la pena di morte federale, annullando la moratoria in vigore sotto l’amministrazione Biden. Con un’apposita ordinanza, Trump ha invitato il procuratore generale a chiedere la pena capitale per omicidi di agenti e altri crimini gravi, in particolare quelli perpetrati da stranieri irregolari. Solo tre persone attualmente si trovano nel braccio della morte a seguito della precedente legislazione.

In un altro ordine esecutivo, Trump ha sospeso per 90 giorni tutti gli aiuti esteri degli Stati Uniti, affermando che molte delle iniziative in corso non sono allineate con gli interessi americani e talvolta sono addirittura contrarie ai valori statunitensi. Questo interrompe l’assistenza già prevista e darà modo al nuovo governo di rivedere le strategie di aiuto.

Nel campo delle relazioni internazionali, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha avvertito che il Canada risponderà fermamente se gli Stati Uniti decideranno di imporre nuovi dazi sui prodotti canadesi. Durante il suo discorso inaugurale, Trump ha accennato alla possibilità di tasse elevate su Canada e Messico, collegando queste decisioni alla questione dell’immigrazione.

Al contempo, il senatore Marco Rubio ha prestato giuramento come nuovo Segretario di Stato, ribadendo che l'amministrazione Trump metterà al centro i bisogni americani attraverso una politica estera ispirata al principio “America First”, promuovendo anche la pace attraverso la forza quando necessario. Ha sottolineato l'importanza di cambiare la rotta nei confronti della Cina per evitare la dipendenza eccessiva, facendo eco a sentimenti già espressi da Trump nel suo primo mandato.

Infine, segnali contrastanti emergono sulle recenti affermazioni di Trump riguardo le sanzioni sui coloni israeliani e il suo approccio alla disputa in Ucraina, mettendo in evidenza una politica estera complessa che potrebbe influenzare pesantemente la stabilità del Medio Oriente e le relazioni con l'Europa. Esperti e analisti temono che le misure drastiche adottate da Trump possano dar luogo a un'escalation delle tensioni internazionali, portando a scenari imprevedibili per la diplomazia globale.