Il 20 gennaio 2025 segna una data storica per l'Italia: l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno firmato un protocollo di intesa che promette di cambiare il volto della collaborazione fiscale nel paese. Questo documento porta con sé una visione innovativa del rapporto tra Fisco e contribuente, basata sulla fiducia e sulla trasparenza.

Con l'introduzione del regime di ‘cooperative compliance’, stabilito dal decreto legislativo n. 128/2015, si punta a incentivare una comunicazione aperta e un reciproco supporto. Questo approccio mira a ridurre incertezze fiscali e le controversie, agevolando il rapporto tra l'amministrazione fiscale e i cittadini.

Uno dei punti salienti del protocollo è la condivisione di dati strategici tra le due istituzioni: la Guardia di Finanza potrà segnalare potenziali casi di evasione o frode fiscale, mentre l'Agenzia delle Entrate fornirà informazioni sui soggetti che hanno aderito al regime di compliance e su quelli eventualmente esclusi.

Ma non è tutto: il protocollo prevede anche un aspetto fondamentale per le imprese che desiderano accedere a questo nuovo regime. È necessario implementare un sistema di controllo fiscale, noto come tax control framework (TCF), certificato per dimostrare l’impegno alla legalità fiscale. Questa misura non solo facilita l'accesso alla compliance, ma protegge le aziende da controversie future.

Collaborazione continua sarà la parola d'ordine. L'Agenzia delle Entrate monitorerà attivamente le attività della Guardia di Finanza relative ai casi di evasione e, in caso di necessità, potrà richiedere supporto per l'analisi del profilo di rischio delle imprese.

Ciononostante, ci sono preoccupazioni sulla possibilità che questo protocollo possa inizialmente avviare un clima di diffidenza tra piccole e medie imprese, teme che si possano abbandonare pratiche consolidate di privacy fiscale.

In un contesto economico in continua evoluzione, la sinergia tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza potrebbe diventare un fattore determinante per garantire un sistema fiscale più equo e efficace, migliorando la compliance e combattendo l'evasione fiscale. Questa nuova era di cooperazione potrebbe prevenire perdite significative per le entrate statali e garantire un futuro più stabile per l'economia italiana.