Finanze

Conto corrente: i segreti per liberarsi del canone annuale e dell'imposta di bollo risparmiando subito!

2024-12-30

Autore: Giulia

Tra molteplici tasse che gravano sui risparmiatori italiani, l’imposta di bollo sui conti correnti continua a sollevare dibattiti accesi. Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha additato questa tassa come una vera e propria patrimoniale da abolire, evidenziando come questa pesantezza fiscale induca molti cittadini a cercare opportunità di investimento all’estero.

L’imposta di bollo è un argomento critico nel panorama economico del nostro Paese. Se da un lato essa funge da fonte di introiti per lo Stato, dall’altro penalizza il risparmio, che rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita economica italiana.

Ma come fare per ridurre l’impatto di questa tassa? La risposta non è semplice, ma è cruciale: è più opportuno tassare il risparmio o incentivare comportamenti virtuosi che possano giovare al benessere economico del Paese?

Cos’è l’imposta di bollo sui conti correnti

L’imposta di bollo è una tassa fissa applicabile ai conti correnti con una giacenza media superiore a 5.000 euro. L’importo è di 34,20 euro all’anno per i privati e di 100 euro per i conti aziendali. La riscossione avviene su base legale e secondo scadenze che possono variare a seconda della banca: annuale, semestrale o trimestrale.

È importante notare come venga calcolata la giacenza media: è la somma delle disponibilità sul conto nell’arco dell’anno divisa per i giorni di riferimento. Se supera i 5.000 euro, l’imposta viene automaticamente addebitata dalla banca. Tuttavia, non tutti i risparmiatori sono obbligati a pagarla. Infatti, chi mantiene una giacenza media al di sotto di 5.000 euro è esente, così come i titolari di conti correnti base, disponibili per chi ha un ISEE sotto gli 11.600 euro o pensionati con redditi sotto i 18.000 euro.

Contestazioni e impatti dell’imposta di bollo

Secondo quanto affermato da Patuelli, questa imposta ha un effetto devastante sui risparmiatori, demonizzando il risparmio stesso che andrebbe invece sostenuto per favorire la crescita economica. Le conseguenze? Molti italiani stanno evitando di utilizzare i conti correnti a causa di questa tassa. Uno studio Acri-Ipsos ha rivelato che il 63% dei risparmiatori preferisce mantenere denaro sul conto corrente, nonostante i costi associati, spesso per mancanza di fiducia nei mercati finanziari. Questo atteggiamento limita le opportunità di investimento e di accrescimento del capitale.

Esistono anche soluzioni alternative valide: una tassa elevata sugli attuali conti correnti motiva molti risparmiatori a ricercare opzioni all’estero, riducendo le disponibilità necessarie per finanziare lo sviluppo interno e generando una spirale di stagnazione economica.

Banque senza imposizione

Fortunatamente, alcune banche hanno avviato promozioni per esentare i clienti dal pagamento dell’imposta di bollo. Che Banca!, ad esempio, non applica l’imposta sui conti digitali, a prescindere dalla giacenza media. Anche istituti come Banca Widiba, BBVA, e Fineco offrono conti senza costi aggiuntivi. Per chi desidera risparmiare senza pagare l’imposta su conti correnti, i conti deposito rappresentano una valida alternativa, pur incorrendo in una tassa proporzionale del 2 per mille oltre i 5.000 euro. Alcune banche, come Banca Sistema e Banca Farmafactoring, offrono ai loro clienti l’assorbimento di tale costo, rendendo i conti deposito molto più allettanti.

Strategie per evitare l’imposta di bollo

Se consideri l’imposta di bollo un costo superfluo, ci sono alcune strategie per evitarne il pagamento in modo legale. La prima e più semplice consiste nel mantenere una giacenza media inferiore a 5.000 euro, il che richiede però un'accurata gestione delle proprie finanze, trasferendo eventuali eccedenze su conti esenti da questa imposizione. Non dimenticare che esplorare le diverse offerte delle banche può rivelarsi una mossa vantaggiosa per ottimizzare i tuoi risparmi e preservare le tue finanze.