
Coltivare funghi in orbita: un passo verso l'agricoltura spaziale del futuro
2025-03-31
Autore: Maria
La corsa verso lo Spazio continua a riservarci sorprendenti innovazioni, spingendo sempre più oltre i confini dell'immaginazione. Non parliamo di missioni su Marte o di nuove sonde, ma di un esperimento che potrebbe trasformare radicalmente il nostro approccio all'agricoltura in orbita, conosciuta come Space Farming. Un'innovativa azienda australiana, FOODiQ Global, si prepara a coltivare i primi funghi nello Spazio, affrontando una sfida senza precedenti nel campo della biotecnologia.
Esperimento spaziale di coltivazione funghi
Durante la missione SpaceX Fram2, in partenza dai Kennedy Space Center in Florida nei primi giorni di aprile, si svolgerà un esperimento pionieristico di coltivazione di funghi ostrica (Pleurotus ostreatus), comunemente noti in Italia come orecchione, in un ambiente di microgravità. Lo scopo è di testare la crescita di questi funghi in condizioni simili a quelle delle future colonie lunari o marziane.
Un aspetto fondamentale di questo esperimento è documentato dall'avventuriero australiano Eric Philips, che seguirà ogni fase della crescita, dalla germinazione alla raccolta, testimoniando l'intero processo e i risultati ottenuti.
Perché scegliere i funghi nello spazio?
I funghi ostrica sono una scelta non casuale. Questi organismi vegetali hanno la capacità di crescere rapidamente e non richiedono grandi quantità di acqua o fertilizzanti particolari. Inoltre, sono estremamente nutrienti, fornendo potassio, selenio, rame e vitamina D, essenziale per mitigare gli effetti della mancanza di luce solare nello Spazio.
La CEO di FOODiQ Global, Flávia Fayet-Moore, ha sottolineato che la coltivazione di funghi è perfettamente allineata con la strategia attuale della NASA, che si sta concentrando sullo sviluppo di coltivazioni "grow, pick and eat" (coltiva, raccogli e mangia). Questa tipologia di coltura non richiede processi di trasformazione complessi, rendendola ideale per le missioni spaziali di lungo termine.
Le sfide della nutrizione spaziale
Affrontare le questioni legate alla nutrizione nello Spazio è una delle maggiori sfide che la NASA e le altre agenzie spaziali devono affrontare. Con missioni future sempre più prolungate verso Marte, ottenere cibo sostenibile è di vitale importanza.
La NASA ha già sperimentato la coltivazione di lattuga e pomodori sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma i funghi offrono un vantaggio ulteriore: la loro capacità di decomporre materiale organico può infatti contribuire a creare sistemi di riciclo dei nutrienti per le basi spaziali del futuro.
Precedenti esperimenti spaziali sui funghi
Non è la prima volta che i funghi sono inviati nello Spazio per scopi scientifici. Lo scorso anno, un team di astrofisici della Swinburne University ha condotto un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma si è limitato alla crescita del micelio. Questa volta, l'esperimento della Fram2 potrebbe portare a risultati significativi, aprendo nuove prospettive per la coltivazione di funghi nello Spazio.
Analisi post-missione
Al termine della missione, gli scienziati esamineranno i funghi coltivati in orbita e li confronteranno con quelli cresciuti in Florida. L'obiettivo principale è comprendere come la microgravitò abbia influenzato la crescita, il valore nutrizionale e la resistenza a eventuali contaminazioni.
Se l'esperimento avrà successo, potrebbe rappresentare una svolta epocale nella gestione dell'alimentazione per le missioni spaziali, rendendo i funghi una fonte proteica fondamentale per gli astronauti. Questo ridurrebbe la dipendenza dai costosi rifornimenti dalla Terra e contribuirebbe allo sviluppo di ecosistemi autonomi nello Spazio.
Verso una nuova era di agricoltura spaziale
L'idea di coltivare funghi nello Spazio potrebbe sembrare futuristica, ma i recenti progressi nel settore dell'agricoltura in microgravità dimostrano che la biotecnologia spaziale è in continua evoluzione. Con l'aumento dell'interesse per le missioni lunari e marziane, questi esperimenti potrebbero segnare un passo cruciale verso la creazione di habitat sostenibili oltre l'orbita terrestre.
Se un giorno gli astronauti su Marte consumassero funghi coltivati direttamente nelle loro colonie, ricorderemo la missione Fram2 di SpaceX come il punto di partenza di questa nuova era.