Cecilia Sala, la famiglia chiede silenzio stampa. L'Iran rivolge un appello: "Rilasciate Abedini"
2025-01-04
Autore: Giulia
Le trattative per la liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre, continuano con urgenza. I genitori di Cecilia hanno sollecitato silenzio stampa, sottolineando l'importanza della riservatezza in questo momento critico. "La situazione è complessa e molto preoccupante. Il nostro governo sta facendo tutto il possibile per riportarla a casa. La discrezione delle autorità italiane è ora fondamentale", hanno dichiarato.
Di fronte a questa richiesta, molte manifestazioni di protesta, tra cui quella prevista dai Radicali, sono state annullate, evidenziando un tentativo di evitare una maggiore tensione diplomatica. È quindi cruciale che i media evitino un dibattito eccessivo che potrebbe compromettere la felice risoluzione della situazione di Cecilia.
Il nunzio apostolico in Iran, Andrzej Józwowicz, ha confermato l'impegno degli ufficiali italiani per garantire la sicurezza della giornalista. "Speriamo che, con l'aiuto di Dio, Cecilia possa tornare libera al più presto", ha aggiunto. Questa è una fase molto delicata anche per l'ingegnere 38enne Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato a Malpensa tre giorni prima di Cecilia, accusato di cospirazione e supporto a forze militari iraniane.
Dall'interno del carcere di Opera, Abedini ha fatto sapere che pregherà per Cecilia, sottolineando un legame umano che trascende le avversità politiche. Un'udienza per discutere i suoi arresti domiciliari è prevista per il 15 gennaio, ma le autorità italiane e americane sono su fronti opposti riguardo alla sua detenzione, il che aumenta la tensione tra i due paesi.
Nel frattempo, il governo italiano sta facendo pressioni affinché Cecilia sia trattata con dignità in carcere. I funzionari hanno tenuto un vertice d'emergenza per monitorare la situazione e garantire che i diritti di Cecilia non vengano calpestati. La madre della giornalista, Elisabetta Vernoni, ha avuto un incontro diretto con il premier Giorgia Meloni, esprimendo la sua preoccupazione sulle condizioni carcerarie e sul bisogno di garantire il benessere della figlia.
La situazione è particolarmente tesa, poiché l'Iran ha avvertito l'Italia di non seguire le politiche americane sugli ostaggi per evitare una crisi nei rapporti bilaterali. Teheran ha chiaramente denunciato l'arresto di Abedini come "illegale", chiedendo un intervento diretto da Roma. La lotta diplomatica si intensifica e il destino di Cecilia Sala continua a sollevare interrogativi inquietanti. Si attendono sviluppi cruciali nei prossimi giorni.