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Cecilia Sala, il podcast: «In carcere il silenzio è stata la cosa più difficile. Quello che mi è mancato di più? Daniele e i libri»

2025-01-09

Autore: Maria

Cecilia Sala dopo la detenzione nel carcere di Evin

«Come sto? Sono confusa e felicissima, mi devo riabituare, devo riposare. Questa notte non ho dormito per l'eccitazione e la gioia. Quella precedente per l'angoscia. Sto bene, sono molto contenta» - ha dichiarato Cecilia Sala nella nuova puntata del podcast "Stories", pubblicato da Choramedia.

Racconto dell'arresto e del carcere

Nel programma, rispondendo alle domande di Mario Calabresi, ha raccontato i ventuno giorni di detenzione nel carcere di Evin, in Iran.

Il racconto dell'arresto è ricco di emozioni e riflessioni. Cecilia, durante un viaggio di lavoro, è stata arrestata per motivi che rimangono poco chiari.

«Non mi è stato spiegato perché io sia finita in una cella di isolamento nel carcere di Evin. L'Iran è il Paese nel quale più volevo tornare, dove ci sono le persone a cui più mi sono affezionata. A volte le fonti che incontri per lavoro diventano amici e l'Iran è uno di questi posti» - ha continuato la giornalista.

Detenuta in condizioni difficili, ha trovato conforto in piccoli momenti di gioia: «Sono riuscita a ridere due volte: quando ho visto il cielo e quando un uccellino ha fatto un verso buffo. In quel contesto, il silenzio è il nemico».

Il senso di colpa e la liberazione

Cecilia ha anche espresso il suo senso di colpa per essere riuscita a tornare a casa, mentre altre persone sono in carcere da molto più tempo.

«Ci sono persone che sono in carcere in Iran da moltissimo tempo e penso a loro molto. Uno dei momenti più complicati è stato come avrei detto a Farzanè, la donna che era con me in cella, che mi avrebbero liberata».

Dopo le lunghe settimane di interrogatori, Cecilia è stata finalmente liberata.

«Me lo ha detto una guardia alle 9 di mattina. Dal carcere sono andata direttamente in aeroporto, dove ho incontrato il primo italiano. Non penso di tornare in Iran in futuro, ma continuerò ad amare l'Iran nella sua complessità».

Il futuro e il podcast "Stories"

Il podcast "Stories" quest’anno festeggia tre anni di vita e, oltre a raccontare il suo soggiorno in carcere, esplora il futuro di Cecilia: «La prima cosa che mi sono detta è che non avrei mai più passato una giornata intera in una stanza al computer. Ho voglia di continuare a raccontare storie. Non c'è niente che mi piaccia di più di questo».

Cecilia Sala, con oltre 690 episodi all'attivo, è riuscita a portare all'attenzione del pubblico le storie di numerosi Paesi, dimostrando di essere una delle voci più importanti del giornalismo contemporaneo.

La puntata dal titolo: «I miei giorni a Evin, tra interrogatori e isolamento» è disponibile su tutte le piattaforme audio.