Caso Stormy Daniels: il giudice respinge il rinvio della sentenza di Trump
2025-01-06
Autore: Giulia
Il giudice Juan Merchan ha ufficialmente rigettato la richiesta di Donald Trump di rinviare la sentenza prevista per venerdì 10 gennaio, relativa alla condanna nel controverso caso dei pagamenti segreti alla pornostar Stormy Daniels. Questa decisione è stata evidenziata in un documento presentato lunedì, secondo quanto riportato dalla CNN. Gli avvocati di Trump si preparano a presentare ricorso in appello contro questa decisione di Merchan presso un tribunale d'appello di New York.
La sentenza si colloca in un contesto politico teso, con la Giuria che a maggio ha dichiarato Trump colpevole su tutte le 34 accuse contro di lui. Il giudice Merchan ha stabilito che l'ex presidente dovrà apparire in tribunale, sia di persona che in video collegamento, il 10 gennaio, nonostante le possibilità di pena siano state considerate relativamente basse. Merchan ha anche escluso la possibilità di una detenzione carceraria, sottolineando che la sanzione non dovrebbe limitare la libertà di Trump, il quale rischiava fino a 4 anni di carcere.
Riguardo alla richiesta di archiviazione presentata dai legali di Trump, Merchan ha commentato che accettare tale richiesta sarebbe stato “un attacco diretto allo stato di diritto”. Trump, dal canto suo, ha definito questa vicenda un “attacco politico illegittimo”, affermando che la decisione fosse in aperto contrasto con la Costituzione degli Stati Uniti.
Inoltre, la sentenza non era solo una semplice questione legale, ma ha anche gravi ripercussioni sul futuro politico di Trump, che nel 2024 potrebbe ambire nuovamente alla presidenza. La condanna accresce le tensioni che già esistono all'interno del Partito Repubblicano e offre ai suoi oppositori nuovi motivi per criticare la sua figura.
Inizialmente, la condanna di Trump era prevista per il 26 novembre, ma Merchan ha deciso di posticiparla a causa della sua recente vittoria elettorale. Tuttavia, il pubblico ministero di Manhattan, Alvin Bragg, ha insistito sulla necessità di procedere con la condanna, suggerendo varie opzioni legali. Recentemente, anche l'istanza di archiviazione che si basava sulla presunta immunità presidenziale è stata respinta dal giudice.
Merchan ha chiarito che le prove mostrate nel processo non si riferiscono a condotte ufficiali, affermando che “non tutto ciò che il presidente fa è ufficiale”, una tesi sostenuta anche dalla Corte Suprema. Questo caso rappresenta quindi, più di un semplice procedimento legale, un possibile preludio a sviluppi futuri significativi nella politica americana.