
Caos all'ASP di Trapani: La crisi di Ferdinando Croce si intensifica
2025-03-23
Autore: Maria
Il caos non si placa all'ASP di Trapani, dove il Direttore Generale Ferdinando Croce è oggetto di un acceso dibattito e di richieste di dimissioni da parte di diversi gruppi politici. Lo scandalo dei referti istologici in ritardo ha portato alla luce una situazione critica che coinvolge non solo Croce, ma l'intero sistema sanitario siciliano.
Nonostante le crescenti pressioni, Croce continua a lavorare nel suo ufficio di via Mazzini 1, firmando delibere e nominando Danilo Palazzolo, direttore amministrativo scelto da Forza Italia, come suo vice. Questo potrebbe essere interpretato come un tentativo di rafforzare la sua posizione in un momento di crisi.
La relazione della dottoressa Laura Miceli, facente funzione dell’unità operativa di Anatomia Patologica di Trapani, ha rivelato la gravità della situazione. Durante una visita all’unità di Castelvetrano, chiusa su ordine dell’ex Direttore sanitario, è emerso che dal 18 novembre la struttura era priva di personale medico, con solo 5 unità in servizio: 3 tecnici di laboratorio, 1 ausiliario e 1 infermiere. Gli arretrati erano enormi, con 1905 campioni pronti per l'esame macroscopico e 236 casi non ancora refertati relativi all'anno 2023.
Miceli ha denunciato un grave disservizio nel suo rapporto, sottolineando l’assenza di diagnosi per 43 casi, la cui mancata refertazione è inaccettabile. Nonostante ciò, il management dell’ASP sta cercando di giustificare la situazione attribuendo responsabilità ad accordi verbali non documentati.
Venerdì 21 marzo, una delegazione del Partito Democratico (PD) ha ispezionato l'ASP, con il segretario regionale Anthony Barbagallo e altri importanti membri del partito. Hanno chiesto non solo scuse pubbliche per i ritardi nei referti, ma anche un immediato potenziamento dei servizi in oncologia. La mancanza di un primario nell’unità di anatomia patologica, in carenza di medici, è stata un'altra delle preoccupazioni espresse.
A seguito di un'ispezione ministeriale, il Ministero della Salute ha richiesto degli approfondimenti all’ASP di Trapani entro il 27 marzo. Tuttavia, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha insinuato che la crisi potrebbe avere una rapida conclusione, lasciando intendere che le dimissioni di Croce sono imminenti.
I medici di Trapani si sono detti frustrati, difendendo l’integrità della loro professione e affermando che non sono stati costretti a firmare petizioni pro Croce, ma che desiderano una stabilità che la leadership attuale non sembra in grado di garantire. Infine, l’ingiustificata sottovalutazione dei referti arretrati potrebbe aver compromesso irreparabilmente la posizione di Croce, con fonti vicine al governo regionale che indicano la fine della sua esperienza all’ASP.
In sintesi, la situazione all'ASP di Trapani è critica e in continua evoluzione: un dramma che pone sotto i riflettori non solo la gestione della sanità locale, ma anche la necessità urgente di riforme e responsabilità all'interno del sistema sanitario siciliano.