Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, potrebbe annunciare le sue dimissioni con un anno di anticipo, in un’epoca di grave crisi interna al Partito Liberale. Secondo fonti citate dai media locali come The Globe and Mail e The Toronto Star, Trudeau sta considerando di rassegnare le dimissioni ‘entro 48 ore’.

Le tensioni all'interno del suo partito sono aumentate in modo esponenziale mentre il premier affronta crescenti pressioni da parte di membri insoddisfatti. Alcuni membri del partito temono che, a soli pochi mesi dalle elezioni federali previste per la fine di ottobre, la sua partenza possa portare a una situazione di smarrimento politico. È tutt’altro che sicuro che Trudeau, 53 anni, rimanga come leader ad interim, considerando che la sua popolarità ha subito un forte calo negli ultimi tempi.

Ma le conseguenze della sua possibile uscita non riguarderebbero solo l’ambito interno. Con Donald Trump che torna a sedersi allo Studio Ovale, il Canada si trova a dover affrontare sfide significative, in particolare nei settori dell’economia e del commercio. L’instabilità politica in questo momento critico potrebbe facilitare la posizione degli Stati Uniti e mettere in difficoltà il Canada, in un contesto già complesso di relazioni internazionali.

Infine, la crisi potrebbe aprire a nuovi alleati e cambiamenti nei testi delle politiche governative. La comunità canadese e i suoi alleati globali aspettano con trepidazione le mosse successive di Trudeau e del Partito Liberale, mentre i cittadini temono le conseguenze di un eventuale vuoto di potere in un momento tanto delicato. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Rimanete sintonizzati!