Guerra Israele - Hamas e Siria: la situazione drammatica del 4 gennaio
2025-01-05
Autore: Maria
Nelle ultime ore, la situazione tra Israele e Hamas si è aggravata ulteriormente. Hamas ha rilasciato un video scioccante in cui appare l'ostaggio Liri Albag, una giovane soldatessa di 19 anni, che rivela di essere stata prigioniera per più di 450 giorni. La clip di tre minuti e mezzo non contiene data, ma le sue dichiarazioni indicano che è recente, accendendo nuova preoccupazione tra le famiglie degli ostaggi. Liri, insieme ad altri sei individui, era stata rapita in precedenza nell'attacco di Hamas del 7 ottobre. Il Ministero della Difesa israeliano ha confermato che i negoziati indiretti per il rilascio degli ostaggi sono tornati a svolgersi in Qatar.
Sul fronte siriano, i recenti incontri tra l'Unione Europea e il nuovo governo siriano hanno destato interesse. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, e il suo omologo francese, Barrot, hanno discusso a Damasco con al-Jolani, capofila delle forze ribelli. Kallas, l'Alta rappresentante dell'UE, ha sottolineato il messaggio europeo, sottolineando la richiesta di maggiori garanzie per la stabilità nel paese.
Nel frattempo, la situazione a Gaza è tragica. Secondo quanto riferito dalla protezione civile palestinese, il bilancio delle vittime è salito a almeno 31 morti a seguito di raid aerei israeliani. Uno dei bombardamenti ha devastato una casa a Gaza City, provocando la morte di 11 persone, inclusi 7 bambini e una donna, evidenziando l'urgenza della crisi umanitaria nella regione.
A Tel Aviv, migliaia di persone hanno manifestato per chiedere la fine della guerra a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Il video di Liri Albag ha ravvivato le proteste, e manifestanti come Shahar MNor, nipote di un ostaggio ucciso, hanno lanciato appelli al governo per fermare la campagna di vendetta e trovare soluzioni pacifiche. Le dimostrazioni sono seguite da una fiaccolata e da accensioni simboliche di fuochi, mentre la polizia ha effettuato arresti per tentativi di bloccare le strade.
Mentre la tensione aumenta, l'aviazione israeliana ha intensificato gli attacchi a Gaza, con rapporti che parlano di ulteriori bombardamenti. L'IDF ha annunciato attacchi mirati contro obiettivi di Hamas, cercando di ostacolare attività considerate terroristiche. Tuttavia, sono segnalati danni collaterali in un contesto di crescente caos.
Nel contesto delle relazioni con il Libano, l leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha avvertito che la sua milizia è pronta a rispondere a qualsiasi violazione del cessate il fuoco da parte di Israele. Qassem ha affermato che non aspetteranno i 60 giorni concessi per il ritiro delle truppe israeliane e sono pronti ad agire in caso di aggressioni. L’Unifil ha denunciato la distruzione di segnali di confine da parte delle forze israeliane, aggravando le tensioni nella regione.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha contattato i genitori di Liri Albag per garantire che gli sforzi per riportare a casa gli ostaggi non si fermano. La famiglia di Liri ha chiesto una maggiore attenzione, sottolineando la triste condizione della loro hija e chiedendo un intervento decisive.
La pressione pubblica aumenta, e il Forum degli ostaggi ha invitato a unirsi a manifestazioni e veglie per richiamare l'attenzione sull’urgenza di riportare a casa gli ostaggi. La comunità internazionale osserva con apprensione l'evoluzione della situazione, e molti si chiedono fino a che punto possa arrivare la crisi prima che si trovino soluzioni efficaci.