
Buchi Neri "Impossibili": La Nuova Frontiera della Cosmologia
2025-09-02
Autore: Marco
La Scoperta Strabiliante dei Buchi Neri
Lo scorso 13 luglio è stata svelata una delle scoperte più incredibili nel campo dell'astrofisica: il più grande scontro mai registrato tra buchi neri. Questo evento, identificato con il nome GW231123, è stato rilevato il 23 novembre 2023 dalla rete internazionale di rivelatori di onde gravitazionali LVK (LIGO Virgo KAGRA). Due colossi che pesano rispettivamente 100 e 140 masse solari si sono fusi dando vita a un unico buco nero di ben 225 masse solari, stabilendo un nuovo record.
Un Enigma Astrofisico
Ma la vera sorprendente novità? Secondo le attuali teorie astrofisiche, nessuno dei buchi neri progenitori avrebbe dovuto esistere. E non è una situazione isolata; anche in altri eventi come GW190521, uno dei buchi neri nasce con una massa di 85 masse solari, sfidando la nostra comprensione. Inoltre, il telescopio spaziale Webb ha identificato un buco nero "impossibile" come UHZ1, con una massa incredibile di decine di milioni di masse solari, troppo grande per essersi formato secondo i modelli noti quando l'universo aveva solo 470 milioni di anni.
Rotazione Vorticosa e Mass Gap
Parlando di GW231123, il fisico teorico Gabriele Franciolini del CERN di Ginevra sottolinea due aspetti chiave: le masse dei buchi neri e la loro rotazione. Entrambi ruotavano a una velocità vertiginosa, circa 400mila volte quella terrestre, e si trovano in quello che viene definito il "mass gap": una fascia di masse che sfida le spiegazioni tradizionali.
Teorie per Spiegare il Mistero
La formazione di tali buchi neri non può derivare da normali processi evolutivi delle stelle, a meno che non si verifichino condizioni eccezionalmente rare. Franciolini propone l'idea di "scontri gerarchici": piccoli buchi neri che si uniscono in ambienti con alta densità di stelle e altri buchi neri. In questo contesto, la velocità di rotazione elevata è spiegabile dall'eredità del movimento rotatorio dei buchi neri che si scontrano.
Raccolta di Dati e Nuove Ricerche
Per chiarire ulteriormente questo mistero, è cruciale raccogliere un numero sempre maggiore di osservazioni. I dati recenti della rete LVK, con eventi che ora raggiungono circa 220 rispetto alla settantina di prima, possono aprire nuove porte sia in termini di teoria che di osservazione.
La Galassia e i Buchi Neri Primitivi
Il James Webb Space Telescope sta rivelando galassie e buchi neri più massicci di quanto atteso, come UHZ1, complicando ulteriormente il quadro. Se questo colosso si fosse formato attraverso i meccanismi noti, ci sarebbe voluto un tempo più lungo dell'età dell'universo stesso!
L'Inflazione e i Buchi Neri Primordiali
Le teorie attuali suggeriscono che, nella primissima fase dell'universo, potrebbero essersi formati buchi neri "primordiali" a causa di fluttuazioni quantistiche. Queste fluttuazioni, avvenute frazioni di secondo dopo il Big Bang, potrebbero aver dato vita a buchi neri di massa variabile, fino a centinaia di masse solari.
La Materia Oscura: Un Mistero da Risolvere
Alcuni di questi misteriosi buchi neri potrebbero addirittura spiegare la materia oscura, una delle grandi incognite nell'universo. Se esistessero in gran numero, potrebbero rappresentare quella massa mancante che sfugge alla nostra comprensione attuale.
In conclusione, il mondo dei buchi neri "impossibili" è carico di interrogativi e possibilità. Le future ricerche e osservazioni potrebbero finalmente aiutarci a svelare questi segreti cosmici.