Borsa: dopo la settimana di Trump, occhi su Fed, Bce e big tech
2025-01-26
Autore: Sofia
Dopo una settimana intensa con l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, i mercati sono pronti ad affrontare una nuova fase a partire da lunedì 27 gennaio. Gli investitori sono concentrati sulle future decisioni delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve (Fed) e la Banca Centrale Europea (Bce), mentre monitorano con attenzione le politiche commerciali del nuovo presidente americano, soprattutto riguardo ai dazi.
Durante questa settimana, le borse cinesi rimarranno chiuse dal 28 gennaio al 4 febbraio, mentre a Piazza Affari il dibattito relativo al settore bancario sarà ancora protagonista, specialmente dopo l'operazione di Mps su Mediobanca. Dal punto di vista macroeconomico, i dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) di Europa e Stati Uniti saranno al centro dell'attenzione.
Secondo il rapporto settimanale "Market Strategy" di Mps, "la prossima settimana sarà ricca di eventi e dati fondamentali, con particolare attenzione alle riunioni della Fed (mercoledì) e della Bce (giovedì)". Gli esperti indicano che gli investitori, ormai propensi a una pausa nei tagli dei tassi da parte della Fed, si aspetteranno segnali chiari dal governatore Jerome Powell, che si esprimerà durante la conferenza stampa prevista mercoledì sera. Al contrario, si prevede che la Bce ridurrà i tassi di interesse di 25 punti base senza sorprese significative.
Attualmente, l'inflazione non sembra rappresentare un fattore preoccupante, ma ci si aspetta un atteggiamento ottimista sulla crescita economica, in seguito ai recenti dati Pmi. Inoltre, la stagione delle trimestrali negli Stati Uniti prosegue con i risultati finanziari delle principali aziende tecnologiche come Apple, Meta, Microsoft e Tesla. In Europa, anche diverse grandi aziende, tra cui SAP, ASML, LVMH e Deutsche Bank, inizieranno a rilasciare i loro risultati finanziari.
Sul fronte macroeconomico, giovedì saranno pubblicati i dati preliminari del PIL per il quarto trimestre della zona euro e degli Stati Uniti. In Europa, si prevede una crescita modesta (0,1%) a causa delle difficoltà economiche in Germania, mentre negli Stati Uniti le stime indicano un buon andamento, con un incremento del PIL previsto del 3% su base annua, superiore alle attese del consensus di Bloomberg.
In Europa, giovedì verranno anche rivelati i dati preliminari sull'inflazione in Spagna, seguiti venerdì dai dati di Francia e Germania, con particolare attenzione alla componente energetica che potrebbe riservare sorprese non attese. Inoltre, in Cina saranno resi noti i dati Pmi di gennaio, un'anteprima prima delle festività del Capodanno lunare, che dureranno sino al 4 febbraio.
Infine, le riunioni delle banche centrali di Svezia, Canada, Brasile e Sud Africa si terranno mercoledì e giovedì. A parte la Banca Centrale brasiliana, che potrebbe decidere di alzare i tassi, gli altri istituti sono attesi a considerare un abbassamento del costo del denaro di 25 punti base. Gli investitori restano, dunque, in attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero influenzare il mercato nei prossimi giorni.