Blues Elettorali: Perché Tutti Ne Risentiamo
2024-11-13
Autore: Marco
Era il 6 novembre 2024, e già dalle sei e mezza del mattino, fuori era ancora buio. Seduta in cucina, fissavo la tazza di caffellatte, immersa in pensieri cupi che mi attanagliavano. Stavo seriamente considerando di prendere un giorno di malattia, sentendomi depressa ed esausta. Non riuscivo nemmeno a mandare giù un biscotto, con la testa pesante e un lieve senso di nausea. Non si trattava di COVID, ma della notizia che Donald Trump stava vincendo le elezioni negli Stati Uniti, e mi sentivo completamente a terra.
Con il passare della mattinata, la mia situazione non migliorava. Giravo a vuoto come una mosca contro il vetro. Ogni commento sarcastico sui risultati elettorali proveniente dall'ufficio mi dava un doloroso torsione nello stomaco. Continuavo a ripetermi che non era nemmeno il mio presidente, vivendo a Trieste. Non sapevo se fossi più arrabbiata con gli elettori americani o con me stessa per questa reazione irrazionale, ma sapevo per esperienza che avrei impiegato giorni per superare questa sensazione di malessere.
Una settimana era passata. E voi, come vi sentite?
È noto che esistono le «blues» post parto e disturbi stagionali dell'umore, ma sorprendentemente sembra che esista anche una sindrome post-elettorale. Sebbene non sia formalmente riconosciuta, il dibattito al riguardo è in crescente aumento. Dai risultati delle elezioni americane del 2016, in particolare, sono emerse innumerevoli ricerche che analizzano come le elezioni influenzano la salute mentale degli elettori.
Uno studio pubblicato nel 2021 sul Journal of General Internal Medicine ha esaminato le conseguenze psicologiche dell'elezione del 2016 negli Stati pro-Hillary Clinton. I dati mostrano un aumento dei “giorni di salute mentale negativa” da una media di 3,35 a 3,85 al mese. Si tratta di un incremento significativo, considerando che il campione coinvolto era di circa 500.000 partecipanti.
Al contrario, negli Stati pro-Trump non sono state registrate variazioni significative. È intuitivo: chi vota per il vincitore tende a sentirsi meglio. Tuttavia, altre ricerche suggeriscono che le elezioni stesse generano malessere, colpendo tanto i vincitori quanto i vinti. Uno studio del 2022 ha rilevato un picco di sintomi ansiosi e depressivi in prossimità delle elezioni, indipendentemente dai risultati.
Mukhopadhyay ha anche documentato un incremento nella richiesta di visite mediche e prescrizioni per ansia e depressione, mentre altri sistemi di sorveglianza sanitaria confermano una correlazione tra stress elettorale e aumento di ormoni come il cortisolo. È stato anche evidenziato un fenomeno interessante: durante le elezioni, l'incertezza coinvolge tutti, causando un incremento dell'ansia collettiva.
Nella mia esperienza personale, gestire l'ansia legata all'incertezza è stata una sfida difficile. Non sono riuscita a seguire la diretta elettorale e il mio compagno, deluso, ha fatto tutto da solo. La letteratura scientifica mi ha confortato, rivelando che non ero sola. Un altro studio pubblicato nel 2020 ha mostrato che le persone che sperimentano un alto disagio elettorale spesso manifestano sintomi di depressione, ansia e stress post-traumatico.
Inoltre, è stato trovato che l’attivazione di una regione chiave del cervello, il nucleo accumbens, durante la fase di attesa di una ricompensa, era anomala nei soggetti più stressati, suggerendo che la cervello sta cercando di gestire lo stress cronico delle elezioni. Ma ciò che più mi ha colpito è la mancanza di ricerche specifiche sui legami tra ADHD ed elezioni; se qualcuno ha informazioni, sarei grata di saperne di più.
Intanto, ancora una volta i risultati elettorali non avevano fatto altro che peggiorare la mia giornata. Mentre continuavo a esplorare la letteratura scientifica, emergevano studi che evidenziavano come il malessere elettorale non fosse limitato agli Stati Uniti. Ricercatori di Francia, Germania, Paesi Bassi e persino Filippine avevano trovato risultati simili. La gente stava peggio in corrispondenza delle elezioni, più agitata e ansiosa, mentre i perdenti continuano a sentirsi male anche dopo le elezioni.
Costanza Jesurum, psicologa e psicanalista, mi ha spiegato che stiamo creando categorie diagnostiche per un disagio che è fondamentalmente storico e politico. Questo tipo di reazione è congruo all'esito che viviamo. Dobbiamo differenziare tra tristezza genuina e depressione, che è disfunzionale.
La tristezza dopo eventi sconvolgenti è una reazione naturale. Non possiamo patologizzare emozioni umane legittime. La demotivazione e il nervosismo dopo le elezioni sono quindi reazioni normali, e, come suggerisce Jesurum, identificare tali sentimenti può aiutarci a comprenderne meglio la natura e a navigare attraverso esperienze recenti che ci bombardano incessantemente.