
Attenzione ai Saldi Online: Il Nuovo Inganno dei Finti Sarti!
2025-04-07
Autore: Chiara
La truffa ha inizio con un messaggio accattivante su Facebook che risale al 12 gennaio 2025. Una lettera aperta di un presunto negozio di moda, la boutique Svenna, si afferma di trovarsi in viale Italia 115 a Milano, chiedendo ai clienti di supportare il loro lavoro artigianale. Le titolari, Giulia e Sara, annunciano con tristezza la chiusura per colpa della "concorrenza cinese a prezzi stracciati". Per attirare l'attenzione, dichiarano che stanno liquidando il loro stock con sconti fino al 70% su tutti i capi rigorosamente fatti a mano.
Tuttavia, ciò che sembra una storia autentica è in realtà un abile inganno: la boutique Svenna non esiste e neppure viale Italia 115 a Milano. La ricerca rivela che il famoso negozio Semia Milano, venduto con abiti "realizzati con materiali pregiati", è anch'esso un'invenzione. Le immagini delle sorelle usate nei loro annunci sono generate dall'intelligenza artificiale.
E la rete di truffe si estende: molti utenti sono stati ingannati, con recensioni positive scritte da account falsi. Quando i clienti si rendono conto di aver acquistato da queste finte boutique, spesso si trovano a dover alzare bandiera bianca, perché è troppo tardi per ottenere un rimborso.
Le radici di questo inganno portano a Tarik e Altan, due fratelli olandesi che, dopo aver registrato diversi siti di e-commerce, creano piattaforme di vendita per abiti cinesi spacciati come sartoria italiana. La sinergia tra diversi soggetti, tra cui gestori di profili social in Italia e sviluppatori web in Asia, suggerisce una rete di contrabbando ben organizzata.
Una menzione importante è che questo tipo di truffa non è affatto nuova; i primi casi risalgono al 2023, ma è evidente che esiste un 'cervello' dietro tutto ciò, con un'operazione criminale orchestrata da svariati chilometri di distanza. I siti truffaldini montano campagne pubblicitarie su Facebook e Instagram, promettendo l'eccellenza del tessile italiano mentre rivendono prodotti a basso costo provenienti dalla Cina.
La strategia di vendita è completamente automatizzata. Non è affatto raro che recensioni su più siti siano identiche, segnalando un'operazione di marketing centralizzata e ben programmata. Infatti, i negozi si appoggiano a Shopify, una piattaforma canadese per il dropshipping, che ne facilita l'operatività a chiunque senza necessità di registrazione fiscale.
Nonostante i reclami, Shopify si difende affermando di non avere controllo sui singoli negozi, invitando tuttavia i clienti a segnalare irregolarità. Ciò porta a considerare che ci siano lacune enormi nella protezione dei consumatori, poiché le truffe continuano a imperversare senza conseguenze.
Le autorità stanno attualmente indagando e monitorando la situazione, con la Polizia Postale che già ha attivato verifiche in merito. In un periodo in cui lo shopping online è in aumento, gli acquirenti devono rimanere vigili e informati per non cadere vittime di questo tipo di raggiri. Dunque, prima di concludere qualsiasi acquisto, verificate attentamente l'affidabilità del negozio. Non lasciate che un grande affare si trasformi in un pacco! In questo mondo digitale, la caution è la chiave!