Anm Annuncia Sciopero: Gli Avvocati Protestano, Ma Cosa Succederà Davvero?
2025-01-19
Autore: Giovanni
A sole ventiquattr'ore dall'annuncio delle loro azioni contro la riforma della Giustizia, nelle istituzioni italiane scoppia la polemica sulla decisione dell'Associazione Nazionale dei Magistrati (Anm) di protestare in concomitanza con l'inaugurazione dell'anno giudiziario e di scioperare il 27 febbraio.
L'Unione delle Camere Penali ha espresso la sua contrarietà all'Anm, affermando che lo sciopero rappresenta uno "scontro istituzionale" con il governo e il Parlamento e che potrebbe compromettere l'immagine della magistratura stessa. Critiche sono arrivate anche dal centrodestra, a difesa del ministro Carlo Nordio: "Protestare è legittimo, ma non condivido il modo scelto", ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha affermato che l'Anm "delegittima la magistratura italiana".
In risposta, il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, ha difeso la mobilitazione, denunciando la riforma come un "peggioramento della giustizia". In previsione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, programmata per il 25 gennaio nelle corti d'appello, i magistrati hanno deciso di indossare una coccarda tricolore sulle toghe e di uscire dall'aula al momento in cui il ministro Nordio, o un suo delegato, prenderà la parola. Inoltre, porteranno con sé una copia della Costituzione, con i punti salienti esposti all'esterno delle aule giudiziarie.
L'Unione delle Camere Penali ha ricordato che "l'articolo 111 della Costituzione richiede che il processo si svolga davanti a un giudice terzo". L'Anm ha risposto che "senza l'indipendenza e l'autonomia, la giustizia non può essere di qualità", avvertendo che la modifica proposta dalla maggioranza potrebbe aumentare l'influenza della politica sulla magistratura.
Politici di spicco hanno commentato la protesta. Tajani ha sottolineato che la riforma mira a rafforzare il ruolo del magistrato e a garantire un processo equo, mentre Gasparri ha denunciato l’Anm per la violazione del principio di separazione dei poteri, accusandola di comportamento poco rispettoso della Costituzione.
Anche l'ex pm Antonio Di Pietro ha difeso la riforma, affermando che non modifica l'articolo 104 della Costituzione e che le critiche contro la riforma, basate su motivazioni politiche, rappresentano una forzatura ideologica. Al contrario, Nicola Fratoianni di Avs ha avvertito che la separazione delle carriere non è una vera riforma della giustizia, ma un attacco all'autonomia dei magistrati.
In un clima di forte tensione, c'è da chiedersi quale sarà l'effetto finale di questa protesta: una riforma fondamentale della giustizia o un ulteriore allontanamento tra i poteri dello Stato? Le prossime settimane potrebbero riservare sorprese per il futuro della magistratura in Italia.