
Allerta Occupazioni Abusive: La Situazione Inquietante a Pomezia
2025-03-15
Autore: Alessandra
A Pomezia, un'area alle porte di Roma, la situazione degli alloggi occupati abusivamente sta raggiungendo livelli allarmanti. Le occupazioni di case popolari, i trasferimenti non autorizzati da un appartamento all'altro, le ristrutturazioni clandestine e le fusioni di abitazioni sono solo alcuni dei fenomeni che si verificano in via Catullo, a pochi passi da piazza Indipendenza, dove si trovano il Comune e il comando della polizia locale.
Quattro palazzine sono sotto il controllo del racket delle occupazioni, edifici affittati dal Comune di Roma tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 per affrontare l'emergenza abitativa. Gli inquilini regolari, registrati all’Anagrafe di Pomezia, sono persone oneste che lavorano e che vedono i propri figli e nipoti crescere e studiare nelle scuole locali. Tuttavia, molti di loro, pur conoscendo i nomi degli occupanti abusivi e dei gestori del racket, preferiscono non intervenire, spaventati dalle ritorsioni.
"Denunciare è impensabile", affermano i residenti spaventati. "Le minacce in stile Casamonica sono quotidiane. Abbiamo paura per la nostra incolumità". Nonostante la consapevolezza della polizia locale riguardo alla situazione della droga nella zona, le operazioni di controllo sugli alloggi sono inesistenti. Ad esempio, tra gli occupanti abusivi figura anche un individuo agli arresti domiciliari, suscitando ulteriori interrogativi sulla condotta delle autorità.
Le dinamiche del racket sono preoccupanti: le case vengono occupate non sempre per emergenza abitativa, ma per ottenere il controllo del territorio, creando reti di protezione per i membri della malavita. Quando un inquilino regolare muore, è prassi comune che l'appartamento venga immediatamente preso da qualcun altro, spesso senza alcun riguardo per le norme di legge. Questo crea un clima di incertezza e paura per le famiglie che cercano di vivere in modo dignitoso.
Per contrastare questa situazione, il Comune ha avviato controlli per rinnovare le assegnazioni abitative e garantire che gli appartamenti vengano restituiti solo a chi ne ha diritto. I contratti di affitto delle proprietà in via Catullo sono scaduti e il Dipartimento Patrimonio ha lanciato una nuova manifestazione di interesse per trovare nuovi locatori. Le famiglie coinvolte, spesso monoreddito e con persone disabili, faticano a sostenere gli affitti che variano da settecento a mille euro al mese. A gennaio, il Campidoglio ha affermato che i nuovi inquilini non sono nuovi arrivati, ma residenti storici la cui situazione abitativa deve essere rivista e corretta.
Siamo di fronte a una fitta trama di interessi e paure, e il pubblico deve chiedersi: fino a quando continuerà questa situazione? È urgente il bisogno di un intervento efficace delle autorità per ripristinare la legalità e garantire sicurezza e dignità a chi vive e lavora onestamente nella comunità.