I moderni caricabatterie potrebbero nascondere un pericolo inaspettato: un microfono in grado di trasmettere i tuoi dati ai criminali informatici. Non è fantascienza, ma una concreta minaccia in un'epoca in cui siamo costantemente connessi.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a polemiche riguardanti la privacy, in particolare a causa di assistenti vocali come Alexa e Google Assistant che, durante il loro funzionamento, hanno violato la riservatezza degli utenti. I problemi sono emersi quando Alexa ha inviato una registrazione privata di una coppia a uno dei loro contatti per un malinteso attivato da comandi uditi erroneamente.

Queste situazioni mettono in evidenza l'importanza di proteggere i propri dati, soprattutto ora che i caricabatterie possono anch’essi rivelarsi spioni. Si pensava di poterli usare senza preoccupazioni, ma la realtà è diversa.

Secondo redhotcyber.com, esistono infatti cavi caricabatterie camuffati, che contengono microchip progettati per accedere ai dispositivi degli utenti. Questi cavi sofisticati possono registrare segretamente le sequenze di tasti, consentendo ai ladri di ottenere le password e altre informazioni personali. Distinguerli dai cavi originali è praticamente impossibile.

I cybercriminali possono usare questi dispositivi per prendere il controllo remoto di un computer, esplorare il sistema di file e installare malware senza che l'utente se ne accorga. Come possiamo quindi proteggere i nostri dati? La soluzione migliore è evitare di utilizzare caricabatterie o cavi USB disponibili nei luoghi pubblici o sconosciuti, come alberghi o aeroporti. Questi sono diventati i luoghi principali in cui i malintenzionati sfruttano porte USB pubbliche per installare software dannosi nei dispositivi.

La cybersecurity è diventato un tema cruciale: investi in una buona protezione e fai attenzione a dove e come carichi i tuoi dispositivi. La salvaguardia della tua privacy può passare anche da scelte quotidiane. Rimani vigile!