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900 medici radiati continuano a operare: la denuncia choc del presidente dell'Ordine!

2025-03-25

Autore: Giovanni

Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, lancia un allarme gravissimo: almeno 900 medici, nonostante siano stati radiati, continuano a lavorare. Queste figure, che in teoria non dovrebbero avere accesso alla professione, sono spesso coinvolte in casi di malpractice, diagnosi errate e, nei casi più estremi, in reati gravi come abusi e omicidi.

La situazione è allarmante e evidenzia le falle del sistema giudiziario italiano. La lentezza dei procedimenti giudiziari permette a questi professionisti di rimanere attivi, diagnostico e prescrittivi, mentre ci sono denunce in corso su casi di malasanità che hanno portato a conseguenze tragiche per i pazienti.

Due casi recenti hanno riacceso i riflettori su questa problematica: Simonetta Kalfus, deceduta a seguito di complicazioni post-operatorie da una liposuzione, e Maragaret Spada, morta dopo una rinoplastica. I medici coinvolti, nonostante l'enorme disguido etico e professionale, sono già tornati a esercitare, poiché le ordinanze di radiazione non sono efficaci fino a quando non viene emessa una sentenza definitiva.

Il sistema dovrebbe prevedere misure più drastiche e veloci. Anelli propone l'istituzione di una sezione speciale all'interno della Commissione Centrale per accelerare le pratiche di radiazione e garantire che coloro che rappresentano una minaccia per la salute pubblica non possano continuare a operare.

Un altro argomento di discussione è la sfida burocratica che circonda le sanzioni disciplinari. Molti medici, dopo aver ricevuto sanzioni dai loro ordini, possono ricorrere e continuare a lavorare mentre attendono la decisione della Commissione Centrale, il che comporta un vero e proprio cortocircuito del sistema. Anelli mette in luce anche la difficoltà nel trovare magistrati disponibili per presiedere queste commissioni, sottolineando la necessità di una riforma profonda per garantire che la giustizia venga servita rapidamente.

Questa situazione rappresenta una vera emergenza sanitaria, in quanto mette a rischio la vita di numerosissimi pazienti. È cruciale che le istituzioni competenti intervengano immediatamente per garantire che i medici radiati non possano continuare a operare impunemente.