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Von der Leyen: "L'Europa combatte per il suo futuro. Sospensione parziale dell'accordo Ue"

2025-09-10

Autore: Maria

La richiesta di maggiore autonomia in Europa

Roma, 10 settembre - Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, ha sottolineato che gli italiani si aspettano un maggior intervento economico e sulla competitività da parte dell'Europa, piuttosto che un focus su difesa e sicurezza. Questo è emerso in un'analisi del discorso sullo Stato dell'Unione 2025 di Ursula von der Leyen, dove è emerso che quasi il 70% degli italiani sostiene che l'Ue debba esercitare un ruolo più attivo di fronte alle sfide globali.

Autonomia strategica: la chiave del futuro europeo

Pregliasco ha enfatizzato l'importanza di un'autonomia strategica europea, specialmente nelle relazioni con gli Stati Uniti. Secondo il sondaggio, la maggior parte degli italiani preferirebbe rafforzare l'indipendenza europea piuttosto che cercano compromessi con Washington. Questo aspetto è vitale per capire le aspettative della popolazione riguardo agli equilibri transatlantici.

Critiche alla situazione economica in Europa

Sebbene ci siano punti in comune tra le posizioni della Presidente von der Leyen e quelle dell'opinione pubblica, Pregliasco ha notato che circa il 70% degli italiani giudica negativamente la questione dei dazi e l'accordo con gli Stati Uniti. Questo riflette come le priorità economiche rimangano centrali per gli italiani, più della sicurezza.

L'aderenza alle terapie: un problema serio per l'Europa

Un altro tema rilevante è l'aderenza alle terapie farmacologiche, in particolare per le malattie croniche. Secondo l'OMS, a livello globale, il 50% dei pazienti non segue le raccomandazioni terapie dei medici. In Europa, ciò comporta un costo annuale di oltre 125 miliardi di euro. In Italia, questo impatto è stimato in 16 miliardi di costi diretti e 5 miliardi di costi indiretti.

Riflessioni sul convegno nazionale sull'aderenza terapeutica

Durante un recente convegno, esperti hanno discusso della problematica dell'aderenza terapeutica nei pazienti cronici e oncologici. Francesco Cognetti, presidente di Foce, ha commentato l'elevato tasso di non aderenza, sottolineando che oltre il 40% dei pazienti oncologici non segue correttamente le terapie, a causa di fattori clinici e psicologici.

Il futuro della salute in Europa

Con l'aumento della popolazione anziana, che in Italia supera i 14 milioni, e il numero crescente di pazienti affetti da malattie croniche come il diabete, è fondamentale garantire che i trattamenti siano seguiti con diligenza. Collaborando tra diverse professionalità sanitarie, si possono sviluppare strategie comunicative che migliorino l'aderenza alle cure.

Rafforzare la comunicazione tra pazienti e medici

Infine, è cruciale che i medici forniscano informazioni chiare ai pazienti e li coinvolgano nelle decisioni terapeutiche. Un'alleanza terapeutica che comprende farmacisti, infermieri, psicologi e nutrizionisti può fare la differenza nel migliorare l'aderenza alle terapie e, di conseguenza, la qualità della vita dei pazienti.