Verona: Dopo un Anno e Mezzo di Malfunzionamenti, i Medici Tornano a Carta e Penna!
2024-11-12
Autore: Maria
Introduzione
Dopo un anno e mezzo di tentativi deludenti e richieste inascoltate, i medici ospedalieri di Verona si arrendono e abbandonano i sistemi digitali, tornando a lavorare con carta, penna e fax. Questo drastico cambiamento è stato denunciato da tutte le otto sigle sindacali presenti nel sistema sanitario, le quali chiedono alla Regione Veneto di porre fine al progetto Sio, un’iniziativa da 120 milioni di euro che avrebbe dovuto modernizzare la gestione sanitaria nel capoluogo veneto.
Obiettivi e realtà del progetto Sio
Il progetto, lanciato nel 2021, ha avuto come obiettivo principale quello di implementare cartelle sanitarie elettroniche per migliorare l’efficienza e la rapidità delle comunicazioni interne. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa: i medici ora lottano contro un sistema che invece di semplificare ha complicato le operazioni quotidiane, creando danni anche ai pazienti, costretti ad affrontare tempi di attesa più lunghi per le cure.
Denunce e reazioni dei medici
Nell'estate del 2023, un gruppo di medici ha raccolto centinaia di firme per evidenziare gli errori sistematici della nuova piattaforma, ma la loro denuncia è stata ignorata da coloro che gestiscono gli ospedali. La situazione è degenerata in una vera e propria guerra politica-sindacale, con l'eurodeputato Flavio Tosi al centro della contestazione, pronto a prendersela con il governatore Luca Zaia.
Problemi nei reparti e impatti sui pazienti
Secondo Giuseppe Petrilli, rappresentante intersindacale dei medici, il collaudo previsto per dicembre 2023 è un miraggio. Le terapie intensive, dove ogni dettaglio può fare la differenza, sono state costrette a tornare ai vecchi metodi, e le richieste di esami sono diventate complesse e lente. Anche l’accesso ai dati dei pazienti risulta problematica, aggravando la già tesa situazione a carico del personale medico.
Preoccupazioni sulla qualità delle cure
La preoccupazione non riguarda solo la qualità delle cure, ma anche un allungamento delle liste d’attesa che ora affliggono i pazienti. "Non si può collaudare un sistema che non funziona. La qualità del servizio è mantenuta dai medici e dagli infermieri, ma la quantità delle prestazioni è in netto calo", ha affermato Stefano Gottardi della Uil-Fpl.
Impegni della Regione Veneto
La Regione Veneto e Azienda Zero, di fronte a queste evidenze, hanno riconosciuto l’esistenza del problema e promesso un’azione correttiva. Roberto Toniolo, direttore dell’Azienda Zero, ha rassicurato che sono state identificate le anomalie e che le operazioni di verifica sono già in corso.
Conclusione e prospettive future
Tuttavia, la domanda rimane: cosa succederà ai pazienti che continuano a subire le conseguenze di un sistema che avrebbe dovuto assisterli in modo più efficace? La speranza è che le decisioni promesse non rimangano soltanto parole mentre i medici continuano a fare i conti con un sistema che, di fatto, sembra aver subito un clamoroso fallimento.