
Vanguard 1: Dopo 67 Anni, Il Decano dei Satelliti Potrebbe Tornare a Casa!
2025-04-07
Autore: Marco
Dopo 67 anni di silenziosa orbita attorno alla Terra, Vanguard 1, il satellite artificiale più longevo, potrebbe finalmente tornare a casa. Un team di esperti, composto da ingegneri aerospaziali, storici e scrittori, ha presentato una proposta intrigante: studiare da vicino e, perché no, recuperare questo pionieristico satellite dell'era spaziale. Questa impresa, se realizzata, stabilirebbe un mito nel recupero di un veicolo spaziale, mai prima d’ora così a lungo esposto alle avverse condizioni dello spazio.
Era il 1958, in piena Guerra Fredda, una delle epoche più competitive tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Dopo il fallimentare lancio del primo satellite americano, Vanguard 1 riuscì a decollare il 17 marzo, diventando il secondo satellite statunitense a raggiungere l’orbita. Mentre Explorer 1, lanciato poco prima, rientrò nell'atmosfera terrestre nel 1970, Vanguard 1, sviluppato dal Naval Research Laboratory (NRL), continua il suo viaggio ellittico con un perigeo di circa 660 chilometri e un apogeo di circa 3.822 chilometri, seguendo un'orbita inclinata di 34.25 gradi.
Questo pionieristico satellite, il primo a utilizzare celle solari per generare energia, non trasmette più dati dal 1964, quando l'energia dei suoi pannelli scese sotto il livello necessario per il funzionamento del trasmettitore. Tuttavia, la sua posizione è costantemente monitorata, rivelando la sua orbita attraverso dati pubblici di tracciamento.
L’idea di recuperare Vanguard 1 sta guadagnando visibilità, grazie a studi di fattibilità condotti da esperti come Matt Bille di Booz Allen Hamilton. “Non siamo i primi né gli ultimi a considerare questa operazione,” ha dichiarato Bille a Space.com, sottolineando che il valore e il costo di questa missione dovranno essere coniugati per determinare se essa si può realizzare.
Ma quali informazioni preziose potremmo ricavare da un'ispezione ravvicinata di questo veterano dello spazio? Secondo il team di ricerca, analizzare le celle solari, le batterie e i metalli, così come esaminare gli effetti di micrometeoriti e detriti spaziali accumulati in quasi settant'anni, fornirebbe dati fondamentali sulla resistenza dei materiali all'ambiente spaziale. Si tratterebbe di un’opportunità unica di osservare gli effetti dell'esposizione a lungo termine su componenti elettronici.
Diverse strategie di recupero sono state delineate: una prevede di abbassare l'orbita di Vanguard 1 per facilitarne l'intercettazione, un'altra suggerisce di portarlo alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) prima del rientro. Dopo il recupero, il satellite potrebbe diventare una straordinaria esposizione nello Smithsonian National Air & Space Museum.
Per gestire questa impresa, il team ipotizza la creazione di un’autorità di missione, la "Vanguard Mission Authority" (VMA), che supervisionerebbe le due fasi dell'operazione: in primo luogo, acquisire immagini dettagliate per valutare le condizioni del satellite e, in caso di esito positivo, procedere con il recupero. Rimanere in sicurezza mentre ci si avvicina a un oggetto delle dimensioni di una palla da tennis - una sfera di alluminio di soli 15 centimetri di diametro con un’antenna di 91 centimetri - sarà una sfida non da poco.
Un altro aspetto cruciale è quello finanziario, con la possibilità che un finanziatore privato con interessi storici o filantropici, come Jared Isaacman o Jeff Bezos, possa coprire i costi della missione.
Riportare Vanguard 1 sulla Terra non sarebbe soltanto un'impresa tecnica straordinaria, ma anche un'importante opportunità di apprendimento per ingegneri dei materiali e storici dello spazio. Come affermato da Bille e dal team, “Recuperare Vanguard 1 rappresenterebbe una sfida, ma un traguardo realizzabile, dal valore inestimabile per l’intera comunità spaziale.” Questa opinione è condivisa da Bill Raynor del Naval Research Laboratory, il quale sottolinea come il tracciamento dell’orbita di Vanguard 1 abbia fornito dati fondamentali per comprendere la forma irregolare della Terra e altri aspetti cruciali della ricerca spaziale.