Valter Longo sull'alimentazione (mal)sana dei bambini: «I genitori sbagliano perchè a casa non c'è più il minestrone 5 volte alla settimana»
2025-01-16
Autore: Maria
Mangiare in modo sano è essenziale per la salute e la longevità, come dimostrato da innumerevoli studi che evidenziano l'importanza di buone abitudini alimentari fin dall'infanzia. I bambini che apprendono a nutrirsi correttamente hanno maggiori possibilità di crescere sani e longevi, il che è fondamentale non solo per la loro salute, ma anche per il benessere del pianeta.
Con questo tema in mente, Valter Longo, professore di Biogerontologia e direttore del Longevity Institute della USC, ha pubblicato un libro intitolato "La nutrizione inizia da bambini", pensato per educare i più piccoli sull'importanza di una dieta equilibrata e dell'attività fisica. Questo libro colorato, realizzato in collaborazione con la Fondazione Valter Longo, mira a coinvolgere i bambini in modo ludico e informativo. Attraverso illustrazioni e attività, insegna loro l'importanza di assumere un giusto equilibrio di proteine, vitamine e carboidrati, nonché la necessità di dedicare attenzione ai pasti e di vivere attivamente.
Uno degli aspetti chiave discussi da Longo è il problema crescente di sovrappeso e obesità tra i bambini in Italia, dove un bambino su tre presenta tali problematiche. Questo aumento allarmante è in parte dovuto agli errori comuni che i genitori fanno in materia di nutrizione. Tra questi, c'è l'eccessiva somministrazione di proteine, che spesso supera il fabbisogno raccomandato. Longo sottolinea che i genitori possono non rendersi conto di quanto cibo animali stiano offrendo ai loro figli, portando a porzioni non appropriate rispetto al loro peso corporeo.
In aggiunta agli errori di eccesso, Longo avverte che le famiglie dimenticano spesso di inserire nella loro dieta alimenti fondamentali come il minestrone, un pasto ricco di nutrienti e tradizionale nella dieta mediterranea. "Oggi, il minestrone non viene più preparato a casa cinque volte alla settimana", afferma Longo, evidenziando che questa abitudine storicamente sana stava alla base della nutrizione dell'epoca. Era un piatto versatile, facilmente variabile e ricco di verdure, legumi e cereali, che rifletteva la realtà di un'alimentazione sostenibile e bilanciata.
Longo non solo offre consigli su cosa evitare, ma promuove anche educazione alimentare nelle scuole. Sottolinea l'importanza di incaricare nutrizionisti nelle istituzioni educative e di educare i genitori all'importanza di capirne i fondamenti. Sarebbe essenziale per ridurre i tassi di obesità tra i bambini, specialmente nel sud Italia, dove il problema è particolarmente serio.
Infine, Longo invita a guardare al passato per imparare dai centenari, che hanno raggiunto età avanzate nutrendosi di piatti semplici e nutrienti. Educare i giovani a riconoscere l'importanza di una dieta simile potrebbe essere la chiave per un futuro più sano e longevo. I genitori, secondo Longo, devono essere aperti a modificare le proprie abitudini e ad ascoltare i propri figli, i quali, spesso, mostrano una spiccata coscienza e desiderio di adottare scelte alimentari migliori.