Università Federico II di Napoli: Massimo Taronna investe due milioni per riportare i talenti a Napoli
2024-11-15
Autore: Francesco
Nel 2023, Massimo Taronna ha ottenuto un prestigioso Consolidator Grant dall'European Research Council (ERC) per il suo progetto innovativo intitolato «Holoboot The Holographic Bootstrap». Avviato a luglio insieme alla moglie Charlotte Sleight, anche lei ricercatrice presso l'Università Federico II, il progetto beneficerà di 2 milioni di euro di finanziamento da spendere nell'arco di cinque anni. Obiettivo del progetto è esplorare il principio olografico, una teoria che potrebbe trasformare radicalmente la nostra comprensione della cosmologia e della gravitazione quantistica.
A soli 38 anni, Taronna è diventato ordinario al Dipartimento di Fisica «Ettore Pancini» dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, grazie ai suoi straordinari risultati scientifici. Il suo percorso inizia al liceo con una tesina in Fisica che cattura l'attenzione del professor Gennaro Miele, che lo incoraggia a seguire i suoi sogni. Senza sapere cosa fosse la Normale di Pisa, Taronna supera il test di ammissione, arrivando a conseguire laurea, master e dottorato.
Dopo diverse esperienze in prestigiose istituzioni internazionali come il Max Planck Institute di Berlino e Princeton University, Taronna decide di tornare in Italia grazie al programma di rientro dei cervelli. La scelta di Napoli come base per la sua carriera rappresenta un ritorno alle radici e un'opportunità per contribuire al panorama scientifico locale, noto per la sua eccellenza.
Con il finanziamento di 2 milioni di euro, il professor Taronna ha intenzione di investire principalmente nelle persone. Ha già reclutato dottorandi di talento, tra cui una studentessa di Bologna e uno studente dell'École Normale di Parigi, entrambi attratti dall'idea di lavorare a Napoli. Taronna sottolinea che, nonostante le notizie spesso negative legate alla città, c'è un crescente riconoscimento della qualità della ricerca che vi viene condotta. Attraverso una comunicazione efficace e visibile dei risultati della ricerca, spera di attirare ulteriori ricercatori internazionali. "Il nostro obiettivo è dimostrare che Napoli è un luogo perfetto per lavorare in ambito scientifico e creare una rete di collaborazioni internazionali che beneficino tutti", afferma con convinzione.
Questo impegno non solo arricchisce l'Università Federico II, ma contribuisce anche alla rinascita culturale e scientifica di Napoli, affermandola come un hub per la scienza e la ricerca in Europa.