
UniCredit ottiene l'approvazione per l'aumento di capitale legato all'Ops su Banco BPM
2025-03-27
Autore: Maria
L'assemblea degli azionisti di UniCredit ha dato un via libera quasi unanime all'aumento di capitale mirato a sostenere l'offerta pubblica di scambio su Banco BPM. Il 99,8801% dei soci ha votato a favore, mentre solo lo 0,0262% si è opposto e lo 0,0936% si è astenuto. Alla votazione ha partecipato il 67,4118% del capitale sociale.
Andrea Orcel, AD di UniCredit, ha sottolineato l'importanza della crescita organica come obiettivo primario dell'istituto. Ha dichiarato che l'integrazione con Banco BPM potrebbe rappresentare un'opportunità strategica per rafforzare la propria posizione nel mercato italiano, dove UniCredit ha storicamente radici profonde. "Qualsiasi operazione sarà realizzata solo se porterà valore aggiunto agli azionisti," ha aggiunto Orcel, evidenziando la necessità di condizioni favorevoli per procedere. Per Orcel, Banco BPM funge da potenziale "acceleratore" del progetto, a patto che si verifichino le giuste circostanze.
Orcel ha anche fatto riferimento all'offerta su Anima da parte di Banco BPM, affermando che la sua esclusione era una decisione corretta data l'incertezza associata. Ha spiegato che l'impatto di quest'operazione potrebbe variare, influenzando il valore di Banco BPM in maniere diverse. Ha poi confermato che l’attuale proposta di UniCredit è coerente con i criteri finanziari dell’azienda, promettendo valore e rendimento significativi ove realizzata.
Durante l’assemblea tenutasi presso l’Allianz Mico di Milano, il 67,4119% del capitale era presente. Secondo il registro soci, Blackrock detiene il 7,377% del capitale sociale di UniCredit, seguito da Capital Research and Management Company con il 5,163% e Fmr Llc con il 3,090%. Oltre all’aumento di capitale per l'Ops su Banco BPM, gli azionisti saranno chiamati a votare anche sul bilancio 2024 e sulle politiche di remunerazione 2025.
Nel frattempo, l'Autorità bancaria europea (EBA) ha respinto una richiesta di chiarimenti da Banco BPM riguardo l'applicazione del Danish Compromise nell'acquisizione di Anima, definendo la questione al di fuori del processo di Q&A e quindi non trattabile in tale forma. Questo sviluppo segna un ulteriore passo nella procedura di acquisizione e pone interrogativi sulle future strategie di consolidamento nel settore bancario italiano.