Tecnologia

Un robot subacqueo con uno strumento vecchio 100 anni potrebbe svelare un mistero sotto l’Artico

2025-04-07

Autore: Sofia

Nel cuore dei fiordi artici, un gruppo di ricercatori norvegesi ha intrapreso una missione all’avanguardia utilizzando droni subacquei per studiare le complesse dinamiche delle fioriture algali. Questi veicoli autonomi, uniti a strumenti di prelievo d’acqua utilizzati da oltre un secolo, offrono nuove prospettive su un fenomeno biologico cruciale per l’ecosistema marino.

Una fusione di tecnologie per lo studio delle fioriture algali

I ricercatori della Norwegian University of Science and Technology (NTNU) utilizzano veicoli autonomi subacquei (AUV) dotati di tecnologie avanzate di rilevamento della fluorescenza, per monitorare e mappare le concentrazioni di clorofilla nelle acque artiche. La clorofilla è fondamentale per la fotosintesi del fitoplancton ed è un indicatore chiave delle fioriture algali primaverili, che sono stimolate dall’aumento della luce solare e dal riscaldamento delle acque.

Unione di vecchi e nuovi strumenti

Tore Mo-Bjørkelund, dottorando alla NTNU, e la biologa marina Sanna Majaneva hanno condotto la loro ricerca armati di una spinetta da plancton centenaria e di sofisticati robot subacquei. Questa combinazione di strumenti storici e tecnologie moderne consente di convalidare i dati raccolti attraverso metodi consolidati, garantendo maggiore precisione e affidabilità nell’analisi spaziale delle informazioni.

Le sfide della distribuzione del plancton

Lo studio della distribuzione del fitoplancton rivela sfumature nelle interazioni ecologiche marina, che spesso sfuggono ai metodi di campionamento tradizionali. Queste sfumature potrebbero influenzare notevolmente le catene alimentari marine e le interazioni fra organismi nell’intero ecosistema.

Robot adattativi per misurazioni precise

Gli AUV di Mo-Bjørkelund possono modificare le loro traiettorie in tempo reale a seconda dei dati raccolti, evitando collisioni e ottimizzando la precisione delle misurazioni. Questa adattabilità rende i robot strumenti rivoluzionari per la ricerca marina, permettendo di focalizzarsi con una precisione mai visto nelle aree scientifiche di interesse.

Verso un’autonomia robotica nella ricerca marina

Questa spedizione rappresenta un passo significativo nell’integrazione della robotica nella ricerca marina quotidiana. L’obiettivo finale è sviluppare robot autonomi capaci di raccogliere e analizzare campioni biologici in modo indipendente, fornendo così una soluzione economica per il monitoraggio ambientale.

Collaborazione interdisciplinare: essenziale per comprendere gli oceani

Il progetto Nansen Legacy sottolinea l’importanza della collaborazione interdisciplinare, unendo biologia, tecnologia e modellazione statistica per affrontare le complessità degli oceani. In futuro, iniziative come i progetti Harvest e Mascot si prefiggono di perfezionare le capacità dei veicoli subacquei autonomi e affinare le strategie di misurazione adattativa.

Conclusioni

Questo articolo esplora come la combinazione di robot autonomi e metodi tradizionali di prelievo stia trasformando lo studio delle fioriture algali nell’Artico. La fusione tra biologia e tecnologia avanzata apre nuove strade per comprendere e proteggere le dinamiche biologiche complesse degli oceani, con applicazioni cruciali per la sostenibilità e il monitoraggio ambientale globale. Con la crescente importanza del cambiamento climatico, questa ricerca potrebbe rivelarsi fondamentale per preziose strategie di conservazione e gestione delle risorse marine.