Finanze

Un mondo in crisi: i pericoli globali secondo il Rapporto di Davos

2025-01-15

Autore: Marco

L'invasione su larga scala dell'Ucraina nel febbraio 2022 ha amplificato una crisi internazionale che, secondo le previsioni, potrebbe giungere a un punto critico nel 2025. Questa è l'analisi emersa dal Global Risks Report del World Economic Forum di Davos, il quale ogni anno approfondisce e mette in luce i rischi globali.

Il contesto per l'anno in corso è stato definito "cup" a causa della crescente frammentazione che intensifica le tensioni geopolitiche, oltre alle sfide tecnologiche e sociali. Guerre, economia e cambiamento climatico sono le questioni principali che suscitano maggiore preoccupazione in un "panorama globale turbolento" delineato dagli esperti, e il loro impatto potrebbe estendersi ben oltre il 2025, influenzando tutto il decennio a venire.

I rischi geopolitici

Secondo il rapporto, i conflitti armati tra stati rappresentano il "rischio globale immediato più urgente" per il 2025, con quasi un quarto degli intervistati che li identifica come la problematica principale. L'espressione "recessione geopolitica" riflette appieno la situazione attuale. Misinformazione e disinformazione continuano a essere un rischio di breve periodo, comportando una "minaccia persistente alla coesione sociale e ai sistemi di governance", esacerbando le divisioni sia all'interno che tra le nazioni. Le tregue in corso di definizione, sia in Ucraina che in Medio Oriente, non porteranno miglioramenti e potrebbero anzi provocare ulteriori fratture.

La Russia continua a guardare verso Est, cercando un legame con la Cina, sua rivale ma al tempo stesso partner strategico, nel tentativo di minare l'egemonia degli Stati Uniti. Questi sviluppi hanno polarizzato già esistenti sacche di violenza e tensione, alimentando conflitti per procura sostenuti dalle grandi potenze sotto il velo della diplomazia. I Paesi in via di sviluppo e l'Europa, con la loro frenesia economica, stanno diventando "premi" sul mercato globale. Le contrapposte narrazioni di Stati Uniti, Cina e Russia porteranno a rischi tecnologici, spionaggio informatico e disinformazione, con il rapporto di Davos che pone attenzione anche sui "potenziali impatti negativi delle soluzioni di intelligenza artificiale". Il caso di Starlink, con le sue implicazioni geopolitiche e informatiche, è un esempio emblematico.

Più della metà degli oltre 900 esperti, politici e leader aziendali intervistati si aspetta "maggiore instabilità entro i prossimi due anni". Ci si attende che gli attacchi informatici e il sabotaggio delle infrastrutture critiche, in particolare quelle energetiche, aumenteranno in gravità e frequenza. Tutto questo si verifica nel contesto di una contesa sempre più accesa tra Stati Uniti e Cina, che potrebbe culminare nel cruciale nodo di Taiwan e nella strategica rotta dell'Artico.

I rischi climatici

Un'altra minaccia significativa nel breve termine sono gli eventi meteorologici estremi. Le catastrofi climatiche amplificano i rischi ambientali a lungo termine. La perdita di biodiversità, il collasso degli ecosistemi e la scarsità di risorse naturali emergono tra i maggiori pericoli per il futuro prossimo. L'inquinamento rappresenta un ulteriore rischio anche nel breve termine, contribuendo a effetti devastanti sulla salute pubblica e sugli ecosistemi.

I rischi economici

Le divisioni sociali e le tensioni internazionali mettono in pericolo anche le congiunture economiche. Gli esperti di Davos avvertono dell'urgenza di una "cooperazione globale efficace", ma attualmente ciò appare come un'illusione impraticabile. Le collaborazioni tra Stati sembrano più orientate a rafforzare le divisioni in blocchi contrapposti rispetto al bipolare sistema di potere della Guerra Fredda. I nemici degli Stati Uniti sembrano volere sostituire l'egemonia unipolare a guida americana con un sistema multipolare dove le interazioni economiche con i Paesi più poveri giocheranno un ruolo cruciale.

In conclusione, il Rapporto di Davos ci offre una visione inquietante del nostro futuro, invitando a riflettere seriamente sulla necessità di agire per mitigare questi pericoli, prima che sia troppo tardi.